TAVERNOLA E LE SUE DIECI CHIESE /3 – San Rocco chiesa solitaria, ma pulita e luminosa

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Cristina Bettoni

A San Rocco, francese vissuto nel quattordicesimo secolo a Montpellier in Provenza, e da qui poi immigrato in Italia dove morì, sono dedicate molte chiese costruite nel corso dei secoli per difendere i credenti dalla peste. Questo Santo, infatti, soffrì per un attacco di peste da cui guarì con l’aiuto di un cane che ogni giorno gli recava un pane e gli leccava le piaghe create dalla malattia.

Nel corso dei secoli il mondo è stato più volte colpito da epidemie per le quali non si conoscevano cure efficaci: la scienza medica, infatti, solo a partire dal 18° secolo ha incominciato a curare i malati su basi scientifiche sempre più mirate. È quindi logico pensare che, per offrire una cura in qualche modo utile, la chiesa abbia pensato all’aiuto dei Santi, specie di quelli che avevano in vita provato il male personalmente.

Le epidemie di peste sono state temute più di ogni altra forma di malattia, per questo le chiese dedicate a San Rocco sono così diffuse: nel nostro territorio in provincia di Bergamo quasi tutti i paesi hanno la “loro” chiesa (o chiesina) di San Rocco.

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