TORRE BOLDONE – Il TAR ‘oscura’ il mega parco fotovoltaico

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Il mitico Gino Bartali avrebbe così commentato la sentenza dei giorni scorsi del TAR di Brescia sull’enorme parco fotovoltaico di Torre Boldone: “L’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare”.

Sì, perché attorno al mega impianto inaugurato pochi giorni prima delle elezioni di giugno si polemizzava da mesi; da una parte l’Amministrazione comunale guidata dall’ex sindaco Luca Macario che aveva ‘sposato’ il progetto della Comunità energetica rinnovabile (CER) Imotorre, il grandissimo parco fotovoltaico con oltre 6.300 pannelli solari, dall’altra il Parco dei Colli che metteva in dubbio la regolarità dell’iter autorizzativo. E, fra i critici c’era anche l’allora consigliera di minoranza Simonetta Farnedi, che da giugno ha preso il posto di Macario.

Il TAR ha accolto il ricorso del Parco dei Colli sottolineando due fondamentali mancanze al progetto dell’impianto fotovoltaico: l’autorizzazione paesaggistica e il parere della Soprintendenza, obbligatorio ma non vincolante. Quindi, è tutto da rifare.

Direttamente colpito dalla sentenza del TAR, il gruppo ‘Insieme per Torre’ (l’ex maggioranza e attuale primo gruppo di minoranza) ha preso posizione, sottolineando che si tratta di una questione tecnica: “Facciamo chiarezza sulla questione del nuovo impianto fotovoltaico. Per procedere alla sua realizzazione, l’Ufficio tecnico del Comune di Torre Boldone (e non la parte politica rappresentata dal nostro gruppo), prima di dare l’autorizzazione avrebbe dovuto chiedere alla Sovrintendenza un parere non vincolante sulla fattibilità del progetto.

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