di Cristina Bettoni
Della costruzione di questo edificio si sa poco. Anche l’abitato di Tavernola – intendendo con ciò l’esistenza delle case sul lungolago e sul fianco destro del torrente Rino – infatti non è antico: solo con la costruzione del palazzo dei Fenaroli e delle due torri che lo difendevano si può definire l’attuale centro di Tavernola come capoluogo del paese che porta il nome di una locanda (taberna, in latino. Questa doveva essere piccola: infatti il luogo si chiamava “Tabernula”).
Certamente la fascia a destra del lago d’Iseo era abitata; infatti, vi erano costruzioni in alcuni punti più facili da raggiungere e più produttivi. In alcune zone si trovavano alcuni fabbricati semplici raggruppati, come a Cambianica, Bianica e Gallinarga dove più tardi (intorno al 1400) fu costruito un fabbricato per produrre mattoni. Non c’erano tuttavia costruzioni sul lungolago formatosi nei secoli con i depositi del torrente Rino.
La religione cristiana arrivò probabilmente in ritardo sul lago e non trovò subito i luoghi dove si potessero celebrare i vari culti (a Tavernola capoluogo la chiesa appare per la prima volta intorno alla metà del 1400 col nome di “cappella di Santa Maria Maddalena”).
La prima chiesa vera e propria appare intorno all’anno mille nella località di Cambianica (il “chiesone”) dove convergono anche gli abitanti di Vigolo e di Parzanica, Comune questo che si staccherà essendosi fornito di una vera e propria chiesa dedicata a San Colombano.
C’è tuttavia un movimento per costruire una chiesa “parrocchiale” a Tavernola, in un luogo centrale rispetto agli abitanti dell’epoca e infatti nasce sul colle, sul retro dell’abitato dove ora c’è il capoluogo, la chiesa dedicata ai Santi Pietro e Paolo.
ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 6 SETTEMBRE