Un amore infinito, di quelli che si percepisce oltre le parole. Un amore infinito che leggi negli occhi azzurro cielo di una nonna che non vuole proprio sentirselo dire che è speciale. Nonna Luigina abita a Sovere da 60 anni, “sono qui dal 1964, quando mi sono sposata”, e arriva con la sua Panda bianca “per fortuna mi hanno rinnovato la patente per altri due anni”, lei che di anni ne ha 79, ma l’energia di chi l’età anagrafica non la conta. Eppure ci sono macigni che pesano sul cuore, come quello che porta dentro dall’11 maggio del 2011, quando il suo primo nipote, Michael, ha fatto un incidente in moto che ha stravolto la vita di tutta la famiglia.

Ma partiamo dall’inizio: “Me lo ricordo benissimo quando sono diventata nonna per la prima volta, quel 22 gennaio del 1995 quando è nato Michael in sala parto c’ero io e due anni dopo è stato lo stesso con Alessandra. Sono cresciuti con me e con il nonno Piero, li ho vissuti fin da subito e d’estate andavamo sempre per un mese in ferie ad Angolo, il mio paese. Mia figlia Rosa e Andrea hanno sempre lavorato e quindi i bambini stavano tutto il giorno con noi e la sera quando dicevo: ‘Preparatevi che sta arrivando la mamma’, loro sparivano e si nascondevano, perché a casa non volevano proprio andarci”.

L’incidente ha cambiato tutto: “Michael non ha più potuto venire a casa nostra, perché ci sono troppe scale da fare e ci abbiamo provato soltanto una volta. Per dieci anni, fino a quando il nonno se l’è sentita, siamo andati tutti i giorni a casa per prenderci cura di lui… e alla nostra tornavamo solo per dormire”.

ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 20 SETTEMBRE