Dopo essere stato ai primi posti nella classifica dei film più visti in Italia quest’anno, trasmesso in parte anche in tv durante la puntata di “Report” su RAI3 a maggio, con un milione e mezzo di spettatori RAI, il documentario “Food for Profit” sarà proiettato anche al Cinema Garden di Clusone giovedì 28 novembre 2024 alle ore 21.00. Il documentario è uscito nelle sale a fine febbraio con una produzione e distribuzione totalmente indipendenti, ed è diventato un caso cinematografico. E’ già stato proiettato alcuni mesi fa in alcuni cinema di Bergamo, sta facendo il giro del mondo e ora la delegazione Alta Valseriana e Val di Scalve dell’associazione Gaia Animali e Ambiente lo porterà anche in valle, offrendo il biglietto gratuito ai primi 30 spettatori che si presenteranno alla cassa del cinema (senza prevendita).

La scelta viene dalla referente locale dell’associazione, Laura Benzoni: “Offrire il biglietto ai primi spettatori è un modo per dare un messaggio forte alla popolazione della Valseriana: ci teniamo che questo film raggiunga più persone possibile, anche gli scettici e i curiosi che, speriamo, saranno invogliati a partecipare.”

“Crediamo che sia un’occasione importante per prendere coscienza delle sofferenze ingiuste che vengono inflitte ogni giorno a milioni di esseri viventi e come questo abbia una ripercussione anche sulla salute nostra e dell’ambiente. Attraverso il film vogliamo diffondere una maggiore sensibilità nei confronti di tutti gli esseri senzienti”. Afferma Edgar Meyer, presidente dell’associazione Gaia Animali e Ambiente.

“Food for profit – 387 miliardi di motivi per cui non vogliono che tu veda questo film” è un documentario investigativo con approccio cinematografico realizzato dalla giornalista di “Report” Giulia Innocenzi e da Pablo D’Ambrosio. Dopo l’anteprima al Parlamento europeo e diverse presentazioni nelle sedi istituzionali, dal Parlamento italiano ai Consigli regionaliFood for profit ha innescato un vero e proprio dibattito attorno ai sussidi europei agli allevamenti intensivi e alla contiguità di alcuni politici all’industria della carne.

“Food for profit” non solo svela l’orrore degli allevamenti intensivi e la corruzione politica che vi sta dietro, ma affronta e analizza i problemi ad esso legati, dall’inquinamento delle acque allo sfruttamento dei migranti, dalla perdita di biodiversità all’agricoltura intensiva, alla resistenza agli antibiotici. Mostra il filo che lega l’industria della carne, la lobby dell’agroalimentare e potere politico. Al centro dell’inchiesta ci sono i miliardi di euro che l’Europa destina agli allevamenti intensivi, che maltrattano gli animali, inquinano l’ambiente e rappresentano un pericolo per future pandemie. Una squadra di investigatori che ha lavorato sotto copertura negli allevamenti dei principali paesi europei, ha svelato la realtà che si cela dietro le “eccellenze” della produzione di carne e formaggio. E’ sconsigliata la visione ad un pubblico facilmente impressionabile.

Il film sarà presentato da Edgar Meyer e, compatibilmente con gli impegni del regista, ci sarà un dibattito in collegamento on line con Paolo d’Ambrosi. Sarà inoltre possibile avere informazioni sull’attività dell’associazione Gaia e sulla delegazione locale di volontari attivi sul territorio www.foodforprofit.comwww.gaiaitalia.com

Giulia Innocenzi è una rinomata giornalista e conduttrice, celebre per le sue inchieste nel mondo degli allevamenti intensivi. Attualmente, è una figura di spicco in Report (Rai3), dove ha condotto inchieste su marchi di rilievo nell’ambito della zootecnia italiana, oltre ad aver ottenuto accesso all’allevamento grattacielo di maiali in Cina, un’operazione sotto copertura che ha ricevuto l’attenzione di diverse testate internazionali. Il suo libro “Tritacarne” (Rizzoli), che getta luce sulla realtà dell’industria della carne e del formaggio in Italia, ha raggiunto i vertici delle classifiche di vendita.

Pablo D’Ambrosi è un regista italo-britannico specializzato nei documentari, attivo dal 2008. Ha accumulato esperienza nella realizzazione di documentari musicali per artisti del calibro dei Rolling Stones, Paul McCartney e Adele. Inoltre, vanta una vasta conoscenza nel campo dei documentari investigativi, avendo contribuito a produzioni come BBC Panorama e film come “This World”, riconosciuto con il Prix Europa come miglior documentario di attualità.