CASTIONE – Quella fogna aperta al Monte Pora, una proposta alternativa al collettore

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La grana del depuratore che non depura al Monte Pora la Commissaria prefettizia dott.ssa Iole Galasso se l’è ereditata dopo la disgregazione della maggioranza di Angelo Migliorati. Una situazione conflittuale tra gran parte dei condomini del nucleo abitato del Pora e il Comune di Castione. Tutto verte su chi debba pagare per portare le fogne giù giù fino a Lantana per allacciarle al collettore del paese, oppure risolvere la questione lassù dove fu creato quel complesso edilizio con tanto di depuratore che adesso è fatiscente, non depura più niente, la fogna in certi periodi esce a cielo aperto. Il “chi debba pagare” deriva dalla diversa interpretazione di una storia che comincia a metà anni ’70 quando, a dispetto delle Cassandre, si realizzarono appunto insediamenti in quota, una scelta derivante dal fatto che già allora una stazione sciistica in se stessa non era economicamente sostenibile e l’investimento veniva compensato appunto con gli insediamenti edilizi in quota.

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