Da quattro mesi, cioè da quando gli elettori di Torre Boldone hanno emanato con il voto la loro sentenza, premiando Simonetta Farnedi e punendo il sindaco uscente Luca Macario, i sentimenti espressi sono divergenti: l’umore di chi auspicava il ribaltone è ottimo, mentre quello di chi puntava alla continuità con le amministrazioni del duo Macario/Sessa è pessimo.
Negli ultimi dieci giorni qualcosa è però cambiato. Chi era felice (e, in effetti, lo è tuttora…) ha avuto la sua prima delusione e in chi era deluso è emersa una sorta di rivalsa sulla ‘sentenza’ degli elettori. E a determinare questo ‘ribaltone di umori’ sono state due sentenze (quelle vere, fatte da giudici): una del Consiglio di Stato e una del TAR di Brescia che, usando un’espressione un po’ semplicistica, hanno ‘dato ragione’ alla vecchia Amministrazione su due temi su cui si è discusso e polemizzato: il mega parco fotovoltaico e la zonizzazione acustica.
Il parco fotovoltaico
Partiamo dalla prima questione, che è quella che ha più fatto rumore. La Giunta Macario aveva sostenuto il progetto della Comunità energetica rinnovabile (CER) Imotorre con la realizzazione di un enorme parco fotovoltaico dotato di oltre 6.300 pannelli solari.
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