“Si potrebbe andare tutti quanti al palazzo comunale…”. “Vengo anch’io”. “No, tu no”. “Ma perché?”. “Perché no…”. Ci serviamo di alcune frasi della celebre “Vengo anch’io, no tu no” di Jannacci per ipotizzare questa scena: un gruppo di amici intenzionati a partecipare al concorso che si terrà entro la fine dell’anno per diventare agente della Polizia locale di Trescore Balneario.
E uno del gruppo, quello che al suo “Vengo anch’io” viene risposto “No, tu no”, rimane sconcertato, triste e arrabbiato. Per quale motivo? Semplicemente perché è tatuato.
Lasciamo perdere l’ironia e veniamo al dunque. Ha generato un certo clamore e una certa ironia (ecco che torna l’ironia…) la notizia che tra i requisiti richiesti per poter partecipare al concorso trescorense ce n’è una dal sapore antico, o sarebbe meglio dire anacronistico: “non avere piercing e tatuaggi, che possano alterare l’assetto formale dell’uniforme (tatuaggi e piercing sulle parti del corpo visibili con l’uniforme estiva)”.
Sì, per diventare vigile nella cittadina termale di Trescore nell’Anno del Signore 2024 è necessario non essere tatuati (oltre ai più ‘normali’ requisiti che richiedono, ad esempio, di conoscere l’inglese, avere la patente B o superiore, avere un’idoneità psico-fisica all’impiego).
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