Un pullover verde acceso, un sorriso che spunta sotto la sciarpa di lana che la avvolge in un caldo abbraccio e uno sguardo emozionato che nemmeno gli occhiali riescono a nascondere. Laura Carrara mi accoglie così da dietro il portoncino di casa, a Cerete, a una manciata di metri dalla bottega di alimentari che porta il suo nome ‘Laura non solo pane’. Ed è proprio così, Laura è sorrisi, entusiasmo, un vulcano di idee.
“È arrivata l’occasione della vita e non ho potuto dire di no, è come quel treno che passa una volta sola e se non ci sali al volo, quello non passa più”, inizia a raccontare Laura con la voce che a tratti si spezza dall’emozione. A Cerete Basso il suo è l’unico negozio di alimentari rimasto e ora? “Togliere un servizio al paese è l’ultima cosa che vorrei, perché qui sono stata accolta benissimo 17 anni fa e ho promesso che farò il possibile perché non chiuda, ma questo non dipende solo da me. Alcune proposte sono arrivate e sono da valutare. Se i miei clienti vedranno un cartello appeso fuori con scritto ‘svuota tutto’, vorrà dire che non è arrivata la persona giusta”.
Riavvolgiamo il nastro, torniamo a 17 anni fa: “Mi ero separata da poco e avevo due bambini piccoli da crescere, facevo la rappresentante ed era un lavoro che non mi avrebbe permesso di vederli come avrei voluto e così ho deciso di mettermi in gioco. Era un lavoro che non conoscevo ed è stata un’impresa che ho voluto fare anche per loro e ne sono felice, sono stati anni bellissimi, anche il periodo del Covid, dove ho cercato di aiutare tante persone. Mi sono anche divertita tantissimo e chi mi conosce sa che ho lavorato con passione, con il cuore e cercando sempre di fare il meglio, poi… piacere a tutti è impossibile”.
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