Tribunale Lodi: stralciato più del 71% del suo debito di una donna, in disgrazia per pandemia e guerra

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Che la guerra sia distruttiva per i paesi coinvolti è sotto gli occhi di tutti, ma spesso si sottovalutano anche gli effetti che possono avere anche su persone molto lontane. È il caso di una donna del lodigiano assistita da Legge3.it, organizzazione fondata da Gianmario Bertollo e Maria Sole Pavan per aiutare privati ed imprenditori ad uscire dal sovraindebitamento. In questi giorni la donna ha ottenuto presso il Tribunale di Lodi lo stralcio di più del 71% di un debito di oltre 250 mila euro, accumulato prima a causa della guerra in Libia e poi come conseguenza della Pandemia.

Per anni, infatti, la donna aveva lavorato in modo stabile e continuativo come dipendente nel settore petrolifero. Con lo scoppio della guerra in Libia nel 2011, l’azienda fu costretta prima a metterla in cassaintegrazione, con una riduzione dello stipendio, pagato anche con tempistiche irregolari, e poi a licenziarla definitivamente. Un duro colpo per la sua famiglia, che portò ad un vero e proprio dissesto finanziario.

Trovandosi senza lavoro, decise di rimettersi in gioco aprendo un bar in un centro sportivo. Purtroppo, però, le cose non andarono come speravano. Dopo un primo momento positivo, il locale fu costretto a chiudere per il covid, e finì per non riaprire più. La situazione diventava sempre più complicata e riuscire a sostenere il peso delle rate dei prestiti contratti per far fronte alle difficoltà era ormai impossibile. Mese dopo mese il quadro diventava sempre più nero, fino ad arrivare ad un punto di non ritorno.

Sembra non esserci alcuna via d’uscita, la donna è costretta a vivere con un’angoscia perenne, finché non decide di rivolgersi a Legge3.it, quella che sembra essere la sua ultima spiaggia. Assistita dai professionisti dell’organizzazione di Bertollo e Pavan, la donna ha portato il suo caso all’attenzione del Giudice del Tribunale di Lodi. Dopo aver appurato che avesse i requisiti per usufruire degli strumenti introdotti dalla Legge n. 3 del 2012, nota anche come Legge Salva suicidi, e dal successivo codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, il Giudice ha disposto l’apertura della procedura di liquidazione controllata che porterà allo stralcio del 71,5% del debito, a fronte di un piano di rientro triennale che prevede il pagamento di una quota mensile sostenibile, calcolata sulla base delle sue esigenze per garantire alla sua famiglia una vita decorosa, oltre al ricavato della vendita della casa, messa all’asta prima di avviare la procedura di sovraindebitamento.

Questa sentenza rappresenta questa donna e la sua famiglia un momento di rinascita e finalmente potranno tirare una riga col passato, cancellando tutti i debiti e i brutti pensieri. – Commenta Gianmario BertolloCon la procedura di liquidazione controllata, potranno pagare ciò che possono sostenere realmente e, al tempo stesso, mantenere un tenore di vita dignitoso. Credo che per questa famiglia non potesse esserci miglior regalo di Natale, anche se arrivato con qualche settimana di anticipo”.

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