LOVERE – LETTERA – Sono questi i “servizi sociali”?. L’assessore: “Nessuno è lasciato solo”

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Egregio Direttore,

vorrei segnalarle un grave problema che sto vivendo e che suppongo molte altre persone vivano abbandonate dalle istituzioni.

Mia zia Maria Giussani, anziana di 91 anni, residente a Lovere, è caduta in casa il 15 di settembre rompendosi il femore e procurandosi un’emorragia cerebrale, dopo 40 giorni di cure e l’impossibilità a deambulare i medici dell’ospedale l’avrebbero dimessa. In quel periodo come parenti abbiamo inoltrato domande a tutte le RSA della provincia di Bergamo e Brescia senza risultato. Da parte dei servizi sociali di Lovere l’unica proposta che mi sono sentita fare è quella di portare la signora a Sarnico all’Habilita a 220 euro al giorno, la signora percepisce una pensione. Credo non ci siano parole per commentare. A questo punto, sapendo che era un nostro diritto, ci siamo opposti alle dimissioni ospedaliere sperando si liberasse un posto in RSA, a Lovere nonostante l’urgenza nulla si muoveva.

 

L’assessore: “Nessuno è lasciato solo. Abbiamo un registro badanti, i pasti a domicilio e il servizio infermieristico. Per le Rsa invece la lista d’attesa è lunghissima”

 Svitlana Stepankova è alle prese con un’emergenza che si sta espandendo a macchia d’olio in tantissimi altri paesi, ma a Lovere il problema si fa sentire di più, perché Lovere è uno dei paesi più ‘vecchi’ della Lombardia, un’età media alta e che si alza ogni anno di più. E il problema del presente e soprattutto del futuro dei cosiddetti ‘grandi anziani’ non è certo di facile soluzione. Che l’Italia sia un paese di vecchi ma non un paese per vecchi è purtroppo sotto gli occhi di tutti e le soluzioni non sono certo facili da trovare. Svitlana è l’assessore ai servizi sociali e da sei mesi ci sta mettendo tempo, passione e competenza ma il settore servizi sociali è decisamente uno dei più delicati, soprattutto in questi anni dove il pnrr la fa da padrone su tutto e su tutti. “Stiamo lavorando da mesi – commenta Svitlana – ma nelle Rsa non c’è posto e le liste d’attesa sono lunghissime, centinaia di persone aspettano di poter entrare, i posti di sollievo sono occupati e la prima disponibilità è per la prossima primavera.

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