In viaggio nel cuore dei negozi storici di Leffe: dall’osteria da Berto alla gelateria Leffese, dalla salumeria da Orazio al Frutteto di Gelmi, il paese dove non si chiude mai…

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    In viaggio nel cuore dei negozi storici di Leffe: dall’osteria da Berto alla gelateria Leffese, dalla salumeria da Orazio al Frutteto di Gelmi, il paese dove non si chiude mai…

    (Dal numero del 5 luglio) Ventisette negozi con oltre quarant’anni di attività. Non in una grande città, ma in un paese in cui sono rimasti poco più di quattromila abitanti. Il rapporto è presto fatto, circa un commerciante storico ogni centocinquanta persone. Se all’apparenza queste statistiche dicono poco, è perché la loro importanza si coglie nel contesto socio-economico in cui siamo oggi. Un mercato sempre più globale e globalizzato che penalizza le realtà locali, una pandemia, diversi conflitti, crisi energetiche, climatiche e soprattutto economiche che scombussolano ogni giorno molte delle nostre certezze e ci costringono a fare di più, se non spesso a doverci completamente reinventare. In un contesto come questo, molte realtà cosiddette “di vicinato” sono andate scomparendo, in particolare nelle nostre Valli bergamasche, sempre meno appetibili soprattutto per i giovani che cercano lavoro altrove. Un dramma per il territorio, insomma. Per questo numeri come quelli dei commercianti leffesi risultano speciali, perché appaiono come una boccata d’aria in una situazione che sembra tutto fuorché rose e fiori. Era dunque in qualche modo doveroso da parte dell’amministrazione comunale riconoscere un valore a questa resilienza, a questo riuscire ad esserci e restare per così tanto tempo, in barba alle multinazionali e al commercio su vastissima scala, come quello online. L’idea era già sul taccuino della delegata al Commercio Emanuela Bosio, che ne parlava come di un suo sogno nel cassetto, più che di un obiettivo da qui alla fine del mandato amministrativo. Quello che però probabilmente nemmeno lei si aspettava, ma che è accaduto lo scorso 22 giugno, è stato riuscire a organizzare non solo un evento per premiare i commercianti storici leffesi, ma realizzare una vera e propria rievocazione storica di Leffe. Una Leffe che, come diceva il titolo dell’evento, “C’era una volta e c’è ancora”. Veramente, l’idea iniziale era partita da Guido Marchesi, delegato allo Sport, che entro il mese di giugno programmava di riproporre dopo anni la Corsa de Zerc, ovvero la corsa con i cerchi. Si tratta di una celebre manifestazione sportiva tipicamente leffese, che ebbe il suo massimo sviluppo negli anni Sessanta quale culmine delle Olimpiadi oratoriane. Schiere di ragazzi si riversavano nelle strade del centro pronti a sudare e divertirsi trasportando il proprio cerchio con il caratteristico rampino, sotto l’egida di don Pietro Selogni. Con il passare degli anni, la tradizione ha riscosso sempre meno seguito nonostante sia spesso stata riproposta con buon afflusso, senza però mai trovare la continuità e i numeri di un tempo. L’occasione, per quest’estate, è stata invece il preludio a una serata di grandi emozioni per tutti i leffesi presenti. All’organizzazione dell’evento sportivo, infatti, si sono legate le idee di Emanuela Bosio e della delegata alla Cultura Elena Berra, che hanno fatto rivivere al paese i fasti del suo grande passato. Come detto, la manifestazione è partita con la Corsa de Zerc, che ha visto quattro squadre impegnate in una staffetta sul tracciato delle vie del centro, con suggestivo passaggio all’interno della casa parrocchiale. Il suono metallico dei cerchi lungo le strade e le urla gioiose dei ragazzi sono stati i primi richiami per il pubblico, giunto sempre più numeroso nel corso della serata. Dopo la premiazione e una piccola pausa, ha riaperto le danze la maestosa voce del soprano leffese Monica Pezzoli, che si è esibita in due brani come personale tributo all’epoca d’oro dei coertì de Lèf, i copertini simbolo del paese laniero. Le vicende di questi pionieri del commercio leffese che partivano con un carretto pieno di coperte, le cosiddette “pilùse”, per venderle in tutta Italia, spesso valicano il confine tra cronaca e leggenda, specialmente quando si narra del loro modo di vendere le proprie merci, che sarebbe ancora estremamente attuale nell’era dello spettacolo in cui ci troviamo. I coertì sono stati il tema principale della ricca rivisitazione storica, cominciata appunto con l’esibizione canora classica di Monica Pezzoli a cui si è poi aggiunta quella più folkloristica proposta dal Bepi, che in un inedito trio acustico ha portato il suo brano “E coertì da Lèf”, anticipando il successivo concerto interrotto poi troppo presto per l’arrivo della pioggia. A seguire, una dimostrazione della vera e propria arte dei coertì, realizzata dai discendenti di storiche famiglie che facevano questo mestiere, in collaborazione con il Museo del Tessile di Leffe. Un misto di letture e parti recitate, in cui si mostrava, attraverso il loro linguaggio caratteristico, l’ingegnoso modo di contrattare e vendere i propri prodotti nelle piazze di tutta Italia. Un momento che ha reso omaggio alla storia di Leffe e dei suoi primi commercianti, una realtà che “C’era” e, dopo tanti anni “c’è ancora”, in particolare per ventisette attività. E qui si è arrivati al vero momento clou della serata: la premiazione dei negozi storici. Una simbolica targa da ritirare sul palco e poter appendere nel proprio negozio, insieme alla foto ricordo della premiazione avvenuta di fronte a un comitato d’onore composto da nove autorità scelte dall’Amministrazione comunale, a sua volta rappresentata in questa cerchia dal sindaco Marco Gallizioli, dalla consigliera al Commercio Emanuela Bosio e dalla consigliera alla Cultura Elena Berra. Insieme a loro, anche tre delegati da Regione Lombardia: l’assessore alla Casa e Housing sociale Paolo Franco e i consiglieri Davide Casati e Michele Schiavi. A completare i nove, il vicedirettore di Confesercenti Bergamo Cesare Rossi, il responsabile del servizio Innovazione e digitalizzazione di Ascom Confcommercio Bergamo Giorgio Puppi e Piero Bonicelli, direttore del periodico che state leggendo. Durante la distribuzione delle targhe non sono mancati i momenti emozionanti, a partire dal discorso della delegata Bosio. Nell’aprire la premiazione ha sottolineato il suo forte desiderio di dare un riconoscimento a tutti coloro che, spesso passandosi il testimone di padre in figlio e di madre in figlia, hanno continuato a svolgere ogni giorno per anni un servizio che le multinazionali e il commercio su larga scala non potranno mai togliere al commercio di vicinato: i rapporti umani. Spesso racchiusi in un semplice: «Tranquillo, ci sistemiamo la prossima volta che passi» o in quella conoscenza tra commerciante e cliente che innesca un circolo virtuoso, questi servizi valgono più di mille acquisti fatti comodamente sul divano di casa, davanti a uno schermo luminoso.

    Oltre alla targa commemorativa della serata, i commercianti storici sono poi stati omaggiati con un video-documentario commissionato dall’Amministrazione comunale e realizzato da un’azienda di produzione tutta targata Leffe, la B-Roll Production. In questo video, proiettato su un ledwall in anteprima assoluta durante la serata, i commercianti raccontavano stralci della loro attività e di come siano riusciti a mantenerla, spesso reinventandosi, per oltre quarant’anni. Già, perché quarant’anni era la soglia minima di età per poter essere premiati come negozio storico, una soglia apparentemente alta per un paese così piccolo, ma come già anticipato all’inizio per Leffe la risposta è stata di ben ventisette realtà. Tra di loro, alcune grandi istituzioni del paese, come la Gelateria Leffese, la più longeva e premiata da tutto il comitato d’onore al completo. Così come l’Osteria “Da Berto”, con la titolare Marilena Castelli, acclamatissima dal pubblico, che sul palco ringrazia le autorità lasciandosi andare a un nostrano: «Vi aspetto tutti da me a mangiare i casoncelli». O la Salumeria da Orazio, anche lui riconoscibilissima icona del commercio leffese, così come il negozio di abbigliamento e calzature Bargegia, che ha ritirato il proprio premio con ben tre generazioni sul palco, simbolicamente. Come quest’ultima, diverse altre attività che si sono tramandate di padre in figlio hanno voluto che il riconoscimento fosse condiviso da tutta la famiglia. Altri esempi così sono arrivati dai fioristi Palazzi e Picinali, dai parrucchieri ed estetisti Jacqueline e Katia e Patrizia e Katia, oltre ad Alimentari Zenoni, Farmacia Pancheri e Calzature Gusto. Da non dimenticare anche i commercianti sul suolo pubblico, a loro modo fissi e storici pur essendo presenti in paese solo nel giorno del mercato, ma sempre garanzia di affidabilità. Nel complesso, i negozi premiati con il rispettivo anno di inizio attività (dal meno al più longevo), sono stati: Agnese Picinali Estetista (dal 1982), Osteria da Berto (dal 1981), Cuci-Rima macchine per cucire (dal 1980), Cristalex (dal 1976), Castelli abbigliamento (dal 1976), Ottica Luiselli (dal 1974), Bottega del vino (dal 1973), Parrucchieri Milazzo (dal 1972), Alberti Dario (dal 1971), I fiori di Palazzi (dal 1970), Picinali Fioristi (dal 1969), La boutique dello zio Faber (dal 1969), Alimentari Zenoni (dal 1965), JK Jacqueline e Katia (dal 1962), Gelmi Gianbattista (dal 1962), Alimentari Rudelli (dal 1962), Gioielleria Pezzera Riccardo (dal 1956), Abbigliamento Gelmi (dal 1955), Bargegia abbigliamento e calzature (dal 1950), Parrucchiere Patrizia e Katia (dal 1950), Farmacia Pancheri (dal 1934), Eredi di Pezzoli Andrea (dal 1931), Il frutteto di Gelmi (dal 1927), Salumeria da Orazio (dal 1925), Calzature Gusto Pelletteria (dal 1925), Calzature Fratelli Zenoni (dal 1921), Gelateria Leffese (dal 1920). Conclusa la premiazione, le emozioni non sono terminate. Prima si sono svolti i discorsi di rito da parte delle autorità, in particolare le parole del sindaco di Leffe Marco Gallizioli che ha sottolineato l’importanza e il valore delle figure dei commercianti storici per il territorio quale garanzia che perdura nel tempo. Dopo di lui, si è associato al pensiero anche l’assessore regionale Paolo Franco, che ha invece messo in evidenza come la resilienza dei commercianti come quelli leffesi siano un valore aggiunto importante per il rilancio dell’economia non solo del territorio, ma anche ad un livello più ampio.