Il PD Bergamasco contro l’idea di scuola del Governo

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Il PD Bergamasco ha espresso preoccupazione per la riforma scolastica proposta dal Ministro Valditara.

La Federazione Provinciale del Partito Democratico esprime preoccupazione per la riforma scolastica proposta dal Ministro Valditara, considerandola un intervento che non risponde alle vere esigenze del sistema educativo e dei nostri giovani.

“La scuola italiana necessita di una riforma che valorizzi la qualità dell’insegnamento, riduca le disuguaglianze territoriali e sociali, e promuova una formazione integrata tra sapere teorico e competenze pratiche. Solo un sistema educativo equo e innovativo può garantire progresso e competitività per il nostro Paese. A quanto pare Valditara guarda più ai Balilla che al futuro e fa solo inutile propaganda.” Dichiara Gabriele Giudici, Segretario Provinciale del PD.

“Attendiamo i documenti completi della Riforma, ma quanto emerge ad oggi è preoccupante. Di fronte a un Paese sempre più variegato e a un mondo interconnesso, Valditara mette al centro una visione etnocentrica e storicistica lontana dalle esperienze dei ragazzi, delle ragazze e delle loro famiglie” rincara Silvia Gadda, Responsabile Cultura e Diritti del Pd provinciale e specialista in didattica con 25 anni di esperienza sul campo. “Nel concreto si propone un approccio tradizionale e nozionistico, introducendo insegnamenti avulsi dai prerequisiti e bisogni reali: crediamo profondamente nel valore della Storia classica e del Latino, ma sappiamo bene anche come forzare l’apprendimento nella fascia 6-14 significhi i bambini/e e i ragazzi/e di fronte a uno scoglio così elevato da demotivare. Il risultato è una scuola che lascia indietro chi ha livelli di partenza meno certi e privilegia invece chi già beneficia di un contesto socio-culturale ricco, proprio come avveniva nella Scuola media di metà Novecento.

Erik Molteni, insegnante e coordinatore della segreteria provinciale, commenta: “La riforma Valditara è un salto nel passato che non considera le sfide della modernità e le necessità dei ragazzi. Intanto, mancano ancora le risorse per migliorare una scuola in affanno, con aule sovraffollate, insegnanti tra i meno pagati d’Europa e un precariato alimentato da un sistema di reclutamento inefficiente.”

Dubbi sull’utilità della riforma anche dal segretario provinciale dei Giovani Democratici, Lorenzo Lazzaris: “Valditara ha preso una lista di parole care alla destra conservatrice e l’ha chiamata riforma. Questo potrà forse portargli un minimo di consenso in più dagli ambienti conservatori, ma per le studentesse e gli studenti questo intervento è inutile, se non dannoso. La scuola, soprattutto la secondaria di secondo grado, necessità di due cose: fondi e grandi riforme strutturali per tornare ad essere equa e competitiva. Da notare, inoltre, la gravissima assenza dell’educazione sessuale e all’affettività, che invece dovrebbero essere due temi prioritari.”

Il PD Bergamasco chiede una riforma che punti su competenze digitali, pensiero critico e capacità di adattamento, senza abbandonare le radici culturali del nostro sistema formativo. È fondamentale investire in infrastrutture scolastiche, ridurre le classi sovraffollate, aumentare le retribuzioni degli insegnanti e garantire stabilità nel reclutamento del personale docente.

La scuola deve guardare al futuro, rispondendo alle sfide educative con visione e concretezza, senza cedere alla tentazione di interventi spot che rischiano di aggravare una situazione già complessa.

 

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