A Bergamo rispetto a un anno fa mortalità cresciuta del 568%, nel centro sud invece diminuiscono i morti a Roma -9,4%

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A Bergamo rispetto a un anno fa mortalità cresciuta del 568%, nel centro sud invece diminuiscono i morti a Roma -9,4%
Un primato di cui ne avrebbe fatto volentieri a meno. A Bergamo a marzo la mortalità rispetto allo scorso anno è aumentata del 568%, numeri da brividi e un’Italia…in questo senso spaccata in due, nella capitale Roma infatti la mortalità è calata del 9,4%. I dati dell’Istat raccontano di 36 province dove il dato è raddoppiato ma in 34 provionce del centro sud la mortalità è addirittura calata in media dell’1,8%. In totale nel mese di marzo 2020 si registra in Italia il 49,4% di decessi in più rispetto al marzo 2019. E’ quanto rivela il Rapporto Istat sull’impatto dell’epidemia sulla mortalità. Complessivamente nel mese di marzo a livello medio nazionale c’è stata una crescita dei decessi per il complesso delle cause del 49,4%. Se si assume come riferimento il periodo che va dal primo decesso Covid-19 riportato al Sistema di Sorveglianza Integrata (20 febbraio) fino al 31 marzo, i decessi passano da 65.592 (media periodo 2015-2019) a 90.946 nel 2020. L’eccesso dei decessi è di 25.354 unità, di questi il 54% è costituito dai morti diagnosticati Covid-19 (13.710).
Al Nord mortalità raddoppiata: +586 a Bergamo
Il coronavirus ha colpito, e ucciso, in particolare in 38 province, 37 del Nord più Pesaro-Urbino. Il 91% dell’eccesso di mortalità riscontrato a livello medio nazionale nel mese di marzo 2020, si legge nel report, si concentra nelle aree ad alta diffusione dell’epidemia: 3.271 comuni, 37 province del Nord più Pesaro e Urbino. Nell’insieme di queste province i decessi per il complesso delle cause sono più che raddoppiati rispetto alla media 2015-2019 del mese di marzo. Se si considera il periodo dal 20 febbraio al 31 marzo, i decessi sono passati da 26.218 a 49.351 (+ 23.133 ); poco più della metà di questo aumento (52%) è costituita dai morti riportati al Sistema di Sorveglianza Integrata Covid-19 (12.156). All’interno di questo raggruppamento le province più colpite sono: Bergamo (568%), Cremona (391%), Lodi (371%), Brescia (291%), Piacenza (264%), Parma (208%), Lecco (174%), Pavia (133%), Mantova (122%), Pesaro e Urbino (120%).
Al Centro e al Sud diminuite le morti: -9,4 a Roma
In diverse aree d’Italia, quelle meno colpite dal virus (in larga prevalenza al Centrosud) nel marzo 2020 si registrano addirittura meno morti rispetto alla media degli anni scorsi: nel complesso, si legge nel report Istat/Iss sull’impatto del Covid-19 sulla mortalità, nelle aree a bassa diffusione (1.817 comuni, 34 province per lo più del Centro e del Mezzogiorno) i decessi del mese di marzo 2020 sono mediamente inferiori dell’1,8% alla media del quinquennio precedente. A spiccare è il dato di Roma, che a marzo fa segnare un -9,4% rispetto alla mortalità media degli ultimi 5 anni: 3.757 morti quest’anno, 4.121 in media. Giù anche Napoli, che registra un -0,9% di mortalità.

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