ACCOGLIENZA – Gli Ucraini accolti a Trescore e tornati in patria, ma c’è una ‘nota stonata’

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L’ex sindaca di Trescore Balneario Donatella Colombi ha gentilmente raccontato al nostro giornale la storia di un gruppo di Ucraini che lo scorso marzo sono stati accolti in paese e che alcuni giorni fa hanno voluto tornare nella loro patria. È una storia di solidarietà, ma con una note stonata, come ci spiegherà l’ex prima cittadina.

La guerra tra Russia e Ucraina non è ancora terminata, anzi, da guerra lampo è andata trasformandosi in una guerra interminabile che ancora non lascia spazio alla speranza di pace. Dentro le alterne vicende che vedono il succedersi di progressi da una e dall’altra parte della barricata e che verranno consegnate alla storia ci sono quelle che, nel piccolo, riguardano le singole famiglie e le persone. Alcune hanno scelto di rimanere in patria gestendo i momenti di paura in diversi modi, altre di fuggire in cerca di aiuto, come sfollati. Tra queste ultime c’è una famiglia arrivata a Trescore nel mese di marzo, ospite di un’altra (costituita da quattro nuclei) che ha scelto di farsene carico, di prepararle un tetto, di renderlo abitabile, di seguire tutti gli aspetti burocratici dell’inserimento. Il gruppo di Ucraini in questione contava all’arrivo tre minori e un adulto che sono stati temporaneamente accolti nell’abitazione di una delle quattro famiglie accoglienti, in attesa della sistemazione definitiva. L’inserimento è stato graduale e sereno durante tutto il mese di marzo. Il 20 settembre, nonostante la guerra ancora in atto, nonostante l’economia precaria, nonostante le minacce di possibile ricorso al nucleare da parte di Putin, la famiglia in questione è ripartita. Evidentemente la nostalgia e il senso di appartenenza alla propria nazione sono forti e possono più della paura…

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