Addio Vialli, campione e gentiluomo, con lui scompare un’icona del calcio italiano

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LONDON, ENGLAND - JULY 11: Head of Italy delegation Gianluca Vialli celebrates with The Henri Delaunay Trophy following his team's victory in the UEFA Euro 2020 Championship Final between Italy and England at Wembley Stadium on July 11, 2021 in London, England. (Photo by Claudio Villa/Getty Images)

La notizia che tutti gli appassionati di calcio (e non solo) temevano è arrivata: Gianluca Vialli, uno dei calciatori italiani più amati, non è riuscito a sconfiggere il suo grande nemico, quel tumore al pancreas contro cui combatteva da alcuni anni.

Vialli, 58 anni, è stato un’icona del calcio italiano degli anni Ottanta e Novanta, quando ha fatto sognare milioni di tifosi con le sue imprese alla Sampdoria (che ha portato allo storico scudetto del 1991) e alla Juventus (è stato lui, da capitano, a levare al cielo la Coppa dei Campioni nel 1996), senza dimenticare la sua amata Cremonese (squadra della sua città) e il Chelsea.

Vialli era però apprezzato anche dai tifosi delle altre squadre per la sua ironia, la sua intelligenza, la sua signorilità. Sì, con lui scompare non solo un campione, ma un vero gentiluomo, un uomo carismatico capace di unire (e non dividere) le varie tifoserie.

Di lui si ricorda anche l’entusiasmo con cui nel 20212 ha trascinato gli Azzurri al trionfo agli Europei accanto al suo storico amico Roberto Mancini.

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