Originari di Adrara San Martino, i fratelli Bizioli da Bergamo emigrarono in Argentina dove fecero un’immensa fortuna. Uno dei due tornò a Bergamo e portò il movimento scoutistico in città
Da giovani squattrinati appena usciti dall’accademia Carrara a fotografi milionari in Argentina. La storia di Cesare Bizioli di Adrara San Martino e di Cristoforo Capitanio di Bergamo è una storia simile a quella di molti altri migranti che dall’Italia provarono a cercare fortuna oltre oceano. E in questo caso la fortuna la trovarono davvero. Partiti senza un soldo diventarono milionari, tanto che uno di loro, tornato in Italia, acquistò il ‘Castellino’ fortificazione posta sulle mura di città alta.
I due novelli studenti, arrivati in Argentina, diedero vita al primo studio fotografico immortalando migliaia di persone che volevano farsi fotografare proprio dallo studio Bizioli che, oltre all’immagine, colorava la foto, unendo così la passione per l’arte, la pittura e la fotografia.
A raccontare questa storia è Salvatore Tancredi, storico di Adrara San Martino, che ha ricostruito la storia di Cesare e Cristoforo, ma anche la storia del fratello di Cesare, Isacco Bizioli che pochi anni dopo raggiunse il fratello in Argentina entrando nello studio fotografico che divenne da quel momento la ‘Hermanos Bizioli’.
Ma seguiamo la storia come la racconta Salvatore Tancredi: «Cesare e Isacco erano due fratelli nativi di Adrara San Martino figli di un pittore, Bartolomeo Bizioli, noto in zona per i suoi dipinti in vari comuni. Cesare frequenta l’accademia Carrara a Bergamo prendendo anche la medaglia d’oro per una sua opera e qui conosce Cristoforo Capitanio. Cesare si diploma, mentre Cristoforo lascia l’accademia e apre un proprio studio fotografico a Bergamo. Cesare, anche se non abbandona gli studi, lo segue e collabora con lui, soprattutto dipingendo le fotografie scattate da Cesare…
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