ALBANO SANT’ALESSANDRO – Il parroco, l’inceneritore e… il ‘peccato originale’

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La possibile/probabile costruzione di un termovalorizzatore (ma molti preferiscono usare la parola inceneritore, più diretta e meno ‘politicamente corretta’) da parte della Montello Spa, preoccupa moltissime persone, in particolare quelle che vivono a pochi chilometri di distanza dalla grande azienda bergamasca. Tra questi, ci sono molti cittadini di Albano Sant’Alessandro.

Il loro parroco, don Gian Mario Aristolao, si è fatto carico di paure e preoccupazioni dei suoi concittadini e parrocchiani, mettendo sul bollettino ‘Comunità nuova’ le sue riflessioni. Riflessioni che non hanno ovviamente valenza teologica o scientifica, ma che sono il riflesso della grande umanità del sacerdote 71enne, della sua empatia nei confronti del prossimo e della sua capacità di cogliere paure e preoccupazioni della gente (una capacità che, spesso, manca a politici e amministratori locali).

Dopo essermi documentato – scrive don Gian Mario – mi sorge spontanea una grande domanda: si può fare l’inceneritore, sì o no? Si deve fare, sì o no? La mia semplice e umile risposta la riassumo così: ‘l’inceneritore si potrebbe fare… ma solo se non ci fosse il peccato originale…’. Ma il peccato originale c’è!”.

Il parroco spiega poi cosa intende per ‘peccato originale’. “Il peccato originale oggi si manifesta quando l’uomo non rispetta il Creato, lo inquina. Pur di avere tutto e subito non pensa neanche al futuro di chi verrà dopo: vuole ‘consumare’ lui tutto e subito. Il peccato originale è oggi di chi vede solo il proprio tornaconto personale, anche a scapito degli altri… e questo peccato è molto diffuso e presente nella nostra società”.

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