ALBANO SANT’ALESSANDRO – L’antenna della discordia, tra mugugni (“è un pugno nell’occhio”), raccolte di firme e rassicurazioni

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Albano Sant’Alessandro, Via Ferraris, in un umido pomeriggio di fine ottobre. Il passaggio di consegne tra l’ora solare e quella legale ha accorciato il giorno. E così, le ombre si stanno allungando. Da una parte della strada, non lontano dal confine con Torre de’ Roveri, ci sono molte case e villette; dall’altra un grande prato su cui svetta un ‘palo’ che sembra voler sfiorare il cielo. Si tratta di un’antenna di 30 metri. Su un cancello c’è affisso un volantino in cui c’è scritte quattro parole inequivocabili: “Stop antenna Via Ferraris”. Parole che esprimono il pensiero di chi abita a poche decine di metri dall’antenna.

Un’automobile si ferma sulla via. Scende uno dei residenti. “Speravamo di riuscire a bloccare l’installazione di quell’antenna, ma è stato tutto inutile. Abbiamo raccolto molte firme e venerdì sera ci siamo trovati in Comune per parlare dell’antenna. Ci è stato detto che l’Amministrazione comunale non poteva fare niente, perché il terreno è di un privato e alcuni enti hanno dato le autorizzazioni. Ci hanno dato rassicurazioni sulla questione sanitaria, cioè sul fatto che chi abita vicino non dovrebbe avere problemi. Boh… speriamo in bene. Certo che è un vero pugno nell’occhio!”. Di lì a pochi minuti passa una donna, ma non vuole parlare.

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