Dal primo settembre Albano Sant’Alessandro non farà più parte dell’Unione intercomunale dei Colli, una frattura annunciata qualche settimana fa in Consiglio Comunale dal sindaco Maurizio Donisi tira dritto nella sua decisione presa e spiega le cause che hanno portato la maggioranza di Albano dall’Unione alla quale avevano partecipato a dare vita. “Purtroppo abbiamo preso questa decisione dopo mesi di trattative. Non è stata una scelta “ a cuor leggero”, ma una decisione ponderata. Abbiamo cercato di mediare in tutti i modi – spiega il sindaco di Albano Sant’Alessandro – ma dall’altra parte non c’è mai stata nessuna risposta
positiva alle nostre richieste. Noi siamo passati da un servizio che prevedeva agenti per il paese e una copertura del territorio continua a un passaggio sporadico in auto dell’agente, una volta al giorno per qualche minuto. Nello Statuto viene detto che l’Unione dava l’agente h 24 sul territorio, la presenza dei vigili davanti alle scuole negli orari di ingresso e uscita, la vigilanza ambientale, il vigile di quartiere, controllo mercato, tutte cose venute meno nel tempo. Albano Sant’Alessandro è il Comune più grande dell’Unione ed è quello che paga più di tutti per avere un servizio che non garantisce nessuna sicurezza. I cittadini si lamentano da tempo per la mancanza di sicurezza; quest’estate noi abbiamo dovuto prendere anche la vigilanza privata e i Rangers per il controllo dei parchi pubblici dove avevamo dei problemi seri di sicurezza. Paghiamo 240 mila euro all’anno, questo il costo del 2017, mentre con la stessa cifra riusciremo ad avere agenti nostri e un comando da noi direttamente gestito. Sono soldi pubblici che un sindaco deve sapere gestire perchè sono soldi che servono a dare un servizio alla popolazione. Se noi paghiamo ma non abbiamo un servizio in cambio allora perchè dobbiamo continuare a pagare per quel servizio? In questi mesi abbiamo dovuto far ricorso anche alle associazioni del paese e ai volontari dell’ AnPPe, , dell’ANPS, dell’API (per mercato sicuro), dei Rangers e del NPC Bergamo oltre naturalmente alla nostra Protezione Civile Comunale”.
Da qui la decisione del sindaco Donisi e della giunta di uscire: “Da ormai due anni abbiamo continuato a mediare con gli altri sindaci ed ogni volta che chiedevamo i servizi presenti nello statuto loro non ci davano nessuna risposta concreta.