I Carabinieri della Compagnia di Bergamo hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Bergamo nei confronti di uno dei due presunti responsabili del tentato omicidio verificatosi lo scorso 10 giugno ad Albano Sant’Alessandro.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Bergamo, sono state condotte dai Carabinieri dalla Sezione Operativa e hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico di due soggetti, presunti autori della sparatoria.
Ma torniamo ai fatti. Erano le ore 23 del 10 giugno, quando all’interno di un ristorante di Albano Sant’Alessandro si verificava un litigio tra due gruppi di persone di nazionalità indiana sfociato nel ferimento a colpi d’arma da fuoco di un loro connazionale, raggiunto alla spalla destra.
Dall’attività d’indagine, svolta con metodi tradizionali, emergeva che all’interno del locale erano in corso dei festeggiamenti per la nascita di un bimbo ai quali stavano prendendo parte circa 30 indiani. Improvvisamente faceva ingresso all’interno del locale un gruppo antagonista composto da 5 persone, anch’essi di nazionalità indiana. Ne scaturiva un litigio, culminato, all’esterno del locale, con l’esplosione di 4 colpi d’arma da fuoco di cui 3 esplosi a scopo intimidatorio al suolo mentre 1 attingeva alla vittima.
Le indagini consentivano agli investigatori di individuare sia il presunto esecutore della sparatoria che il complice, responsabile di aver agevolato la condotta e rafforzato il proposito criminoso, indicando la persona da colpire.
I Carabinieri e la Procura di Bergamo stanno ancora indagando per comprendere quale sia il movente del delitto.
Alla luce degli elementi finora raccolti il G.I.P. presso il Tribunale di Bergamo, concordando con l’ipotesi investigativa formulata dalla locale Procura ha emesso nei confronti dei due presunti responsabili del tentato omicidio l’ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Il presunto esecutore della sparatoria si è reso irreperibile, probabilmente recandosi all’estero per far perdere le proprie tracce, mentre il complice, ventisettenne, operaio, già noto alle forze dell’ordine, residente in provincia di Bergamo, questa mattina, è stato condotto presso la Casa Circondariale di Bergamo.