ALBINO Bonaria, Cirilla, Chiara, Isapaola, Grazia e Gianbertilla: Sei suore delle Poverelle, le ultime custodi della Sindone albinese: “Copia autentica che è stata a contatto con l’originale”

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Incastonata nel cuore di Albino, a pochi passi dal municipio, la chiesa della Madonna di Guadalupe accoglie da decenni le speranze, i timori, le gioie e le debolezze degli albinesi.

Annesso al piccolo Santuario mariano, c’è l’Istituto delle suore Poverelle, l’ordine fondato dal Beato Palazzolo.

E sono proprio loro le custodi della Sindone di Albino, copia dell’originale che in questi giorni è esposto a Torino.

Perché questa chiesa albinese ospita la Sindone ed è intitolata ad una Madonna, quella di Guadalupe, venerata in America Latina, in Messico?

La superiora del convento, suor Bonaria, vive ad Albino da otto anni. Il suo nome di battesimo è Angela ed è calabrese. Lei e le sue cinque consorelle sono le custodi della copia sindonica di Albino.

In questi anni, a causa della crisi delle vocazioni, sono stati chiusi diversi conventi, del nostro e di altri ordini religiosi. Noi resistiamo. La vocazione è dono di Dio – sottolinea suor Bonaria – e lui continua a parlarci anche oggi. Il problema è che oggi tanti non ascoltano più la voce, la chiamata di Dio”…

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