Davide Zanga è un fiume in piena come sempre. Ma questa volta non parla di vicende amministrative del Comune di Albino, di cui è assessore al bilancio, bensì di una propria esperienza personale. Anche lui è rimasto vittima del caos tamponi. Non per sé ma per il proprio figlio. Che alla vigilia di Natale aveva quasi 40 di febbre. Ma per riuscire a fare un tampone ha dovuto vivere un’Odissea infernale.
“Una vergogna alla Vigilia di Natale – ha raccontato sul suo profilo Facebook -. Stamattina il pediatra prescrive con sollecitudine il tampone molecolare Covid al mio bambino (4 anni) con 39,7º di febbre che non scende nonostante gli antipiretici.
In farmacia, essendo sintomatico, non fanno tamponi. Chiamo al Pronto Soccorso di Seriate, mi dicono che loro non fanno tamponi e mi indicano i centro prelievi su Piario, Nembro, Seriate. Mia moglie guarda on-line per prenotare appuntamento in cui la prima data utile è al 10 di gennaio, ovvero tra 17 giorni!
Scendo a Nembro, il paese più vicino, e trovo una coda inverosimile, quindi lascio l’auto a mia moglie e mi metto in fila io, lasciando il bimbo al caldo in auto per non esporlo al freddo (4ºC) e per prevenire la diffusione virale. Sono le 11:10, dopo un’ora ho contato 7 passi di avanzamento della fila. Alle 12:09 richiamo il Pronto Soccorso di Seriate denunciando la situazione.
Per buon cuore le persone in fila mi dicono di prendere il mio bambino e mi fanno passare: sono sinceramente commosso da tanto affetto di tanti sconosciuti. Anche l’infermiera e la dottoressa sono state gentilissime….
SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 7 GENNAIO