C’è anche Albino tra i Comuni assegnatari di una delle Case della comunità previste dalla riforma della sanità di Regione Lombardia. Un progetto che il sindaco Fabio Terzi ha voluto, sostenuto e raggiunto. “Noi abbiamo messo a disposizione una struttura che è entrata in proprietà del Comune alla fine di quest’anno – spiega il primo cittadino -. Si tratta dell’ex monastero di Sant’Anna, un edificio del ‘500, che ospitava le scuole delle suore mentre da più di vent’anni è un’area dismessa. L’area è stata ceduta ad un privato, attualmente non è utilizzata. Noi siamo entrati in proprietà dell’ala Sud dell’ex monastero, come anticipo di oneri e standard del futuro piano attuativo: si tratta di più di 1.300 metri quadrati. Abbiamo individuato questa struttura come possibile Casa della comunità e abbiamo ricevuto il disco verde di ATS, poi la conferma della Regione”.
Un edificio che secondo Terzi è ideale proprio per questa finalità. “Attualmente ci sono una serie di aule e un ampio corridoio: la struttura nella sua divisione e compartimentazione già si presta alla configurazione di una serie di ambulatori. Vanta anche una collocazione baricentrica, vicina alla stazione di testa della TEB, alle principali linee di trasporto pubblico e ad ampi parcheggi pubblici”.
Per il Comune di Albino (ma non solo) i vantaggi saranno evidenti. “Riteniamo davvero importante per il territorio aver ricevuto questo riconoscimento: l’area individuata è piaciuta ai tecnici di ATS e ASST. Fornirà servizi sanitari importanti non solo alla comunità di Albino, ma anche ai Comuni limitrofi. La Casa della comunità farà da filtro tra la medicina di base e l’ospedale, evitando così di sovraccaricare il Pronto soccorso: ci saranno ambulati con diverse specializzazioni, la guardia medica h24 ed altri importanti servizi”….
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