ALBINO – L’ANNIVERSARIO – Elena Bertocchi, 10 anni dopo, ricordata da papà Amadio. “Il dolore è dolore… ma quello che si prova per la morte di un figlio non si può spiegare, perché non ha misura”

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Un anno molto difficile e triste questo 2020, che ha lasciato in tante famiglie il vuoto di tante persone care che ci hanno regalato insegnamenti che portiamo nel cuore. Un ricordo va alla mia carissima compagna di vita Maria, che il 15 marzo è partita per il suo lungo viaggio… e sono già otto mesi… Voglio ricordarla insieme alla mia carissima figlia Elena; sono passati dieci anni da quel 16 novembre 2010, quando in un batter d’occhio sei volata in cielo portando nel tuo grembo quel bambino che tanto desideravi. Con questo mio scritto voglio essere vicino a tutte quelle persone che in questo periodo di pandemia hanno perso un loro caro, il tempo lenisce il dolore ma non si dimenticano i momenti di una vita trascorsa insieme, con tanti progetti dentro. Quando muore una persona, la fede è un pilastro di sostegno per andare avanti.

Vivere la morte di una figlia e contemporaneamente quella del nipotino è la più dolorosa esperienza che ad un essere umano può capitare, un evento talmente straziante ed innaturale che non si può in alcun modo accettare, esorcizzare; sarebbe utile andare al di là della propria ragione per riuscire a gestire le emozioni a proprio piacimento e ottenere una spiegazione come e quando si desidera. Voglio con questo ricordare tutte quelle persone che in silenzio e senza nessun parente vicino ci hanno lasciati in questo momento terribile che il genere umano sta attraversando, morti senza un bacio, una carezza e una parola di conforto, un grazie va a tutto il personale sanitario, dottori, infermieri e volontari che hanno dato conforto e fiducia a tanti. In questo momento quello che ti viene in mente diventa un modo di vivere dentro la sua assenza… una sorta di gabbia protettiva, ma diciamo pure corazza, per meglio aspettare e rispettare la fine di un’esperienza segnata! “Ora che la sconfitta è totale, tutti i giorni in bianco e nero e tante notti senza sonno… le solo foto e i ricordi non bastano… aspettiamo che tutto abbia fine per rendere la vita simile alla morte e viceversa. Il dolore è il dolore… ma quello che si prova per la morte di un figlio non si può spiegare perché non ha misura”. Mi riferisco a tutti quei fatti che capitano giornalmente nella nostra provincia, mi permetto di dire, con una sincerità genuina che viene dal profondo del cuore, a chi non ha avuto questa esperienza di cogliere e godere tutte quelle piccole cose che la vita ci offre giornalmente, di vivere ogni giorno come se fosse quello ideale, di rispettare i figli, le loro scelte e stringerli sempre più forte in un abbraccio di vero amore quando sono con noi, perché la vera e unica sconfitta si conoscerà solo quando si dovrà sopravvivere alla loro perdita. Al di là di tutto questo… tutto il resto è benessere!. Questo pensiero è per ricordare la mia dolcissima Elena a 10 anni dalla sua repentina scomparsa e con lo stesso pensiero per ricordare la mia compagna Maria e tutte quelle persone che hanno perso un loro caro. Con fede e speranza, un abbraccio….

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