“Avevo sempre avuto un seno fibrocistico, mi tenevo costantemente controllata ma stavo
benissimo. In seguito però, al farsi sempre più frequenti di crampi al seno sinistro, il dott. Gervasi mi ha diagnosticato la presenza di un nodulo, la cui natura la dott.ssa Costa ha voluto approfondire con una mammografia e una biopsia. Ricorderò sempre quel 4 aprile 2017, nello studio del dott. Gervasi: “Orietta – mi disse – l’edito della biopsia non lascia dubbi: si tratta di uno dei tumori più brutti, un carcinoma infiltrante, che tuttavia, fortunatamente, è anche uno dei più curabili”.
Orietta Gualandris, 56 anni, infermiera nel reparto di Pediatria, prima ad Alzano ed ora a Seriate, tre figlie amatissime – Giada, 28 anni, parrucchiera; Claudia, 23, estetista e Silvia, 14, che studia da pasticcera – un anno prima della brutta ‘scoperta’ si era separata dal marito e si era innamorata di un altro uomo:
“Era vedovo di una mia collega morta tragicamente, ero convinta di potermi rifare una vita con lui e nutrivo grandi aspettative su un felice futuro in comune. Per lui invece la nostra non era una storia seria, non ci credeva veramente, e così rimasi di nuovo sola. Ci soffrìi tantissimo, non so quanto piansi per quella delusione…”.
Eppure la voce di Orietta al telefono ora sembra allegra, non vi si avvertono le tracce di quella lunga sofferenza:
“In effetti sono un tipo allegro, sono sempre stata un tipo ottimista, mi è sempre piaciuto fare scherzi…Anche in reparto ero così, e anche super attiva, spesso nel tempo libero rientravo in ospedale a preparare gli addobbi per le varie feste, volevo fare il possibile per tener su il morale dei miei piccoli pazienti…Ma la fine di quella storia d’amore mi aveva profondamente segnata, ed io sono convinta ancora adesso che tutto quel dolore ha contribuito in modo determinante a farmi ammalare”.
Vengono in mente le nostre Nonne quando sostenevano che ci si può ammalare anche di
crepacuore…
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