ALBINO – Potrebbe esserci di nuovo il ballottaggio. Chi sarà il successore di Fabio Massimo?

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Albino è la capitale della media e Bassa Valle Seriana. Per popolazione tiene botta, con i suoi 17.523 abitanti di inizio 2024, tra i Comuni bergamaschi più popolosi. E’ al 6° posto (su 243) dopo Bergamo, Treviglio, Seriate, Dalmine e Romano di Lombardia. Nella sua storia recente dopo il lungo regno di Mario Cugini, seguito dal quinquennio di Piergiacomo Rizzi, è arrivato Luca Carrara con la sua compagine arancione a fare da intermezzo nei lunghi governi della Lega che nel 2009 ha “ripreso” il Comune con Fabio Terzi che conclude il suo decennio di primo cittadino e può quindi avvalersi del titolo di “Massimo” (come il celebre condottiero romano detto il “temporeggiatore”) visto che oltre non poteva andare col terzo mandato.

Il dato sulla popolazione non è casuale. Infatti, qui il sistema di voto è diverso dalla maggior parte del Comuni al voto. Se uno dei candidati a sindaco non ottiene il 50% più uno dei voti validi, si va al ballottaggio tra i primi due classificati.

E c’è un’altra diversità rispetto alle elezioni nei Comuni con popolazione inferiore ai 15 mila abitanti: qui un candidato a sindaco può essere sostenuto da più liste. Cinque anni fa a sostenere Fabio terzi c’erano tre liste, una della Lega, una civica e una terza di Forza Italia e un movimento di area centrodestra. A sostenere Simonetta Rinaldi c’era due liste “arancioni” (che stava per il centrosinistra allargato). Il risultato del 2019 fu titolato da araberara: “Prosegue il dominio di Fabio II il Conquistatore (e il Pompiere)”. Quest’ultima definizione era riferita alla sua capacità di mettere fine alle divergenze tra i suoi sostenitori. Perché infatti il successo o l’insuccesso di una delle liste che sostengono un candidato, soprattutto se hanno valenza politica, come sarà quest’anno (Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia) dà anche la misura del consenso dei rispettivi partiti ma ha anche un effetto non di poco conto nel numero degli eletti dei singoli partiti, che poi peseranno nella maggioranza eventuale futura in modo autonomo, sempre che il sindaco eletto non riesca nell’impresa che è riuscita in questi anni a Terzi.

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