Cleopatra e Poppea facevano il bagno nel latte d’asina per mantenere giovane la loro pelle. Duemila anni dopo alla Stalletta Pucci nascono prodotti cosmetici a Km zero.
Marta e papà Mario: “Il latte d’asina ha molte proprietà ed è quello che in natura più si avvicina a quello umano. Nessun asino nato alla Stalletta diventa uno stracotto”
“Si ritiene che il latte d’asina elimini le rughe dalla pelle del viso e la renda più morbida e bianca – scriveva Plinio il Vecchio – e si sa che certe donne vi si curano le gote sette volte al giorno, facendo bene attenzione a questo numero. Fu Poppea, la moglie dell’Imperatore Nerone a inaugurare questa moda, facendone uso anche per il bagno, e per questo in viaggio si portava indietro mandrie di asine”.
Infatti, l’Imperatrice romana Poppea era famosa per fare il bagno nel latte d’asina. Qualche decennio prima di lei, anche la celeberrima Cleopatra, ultima Regina d’Egitto, usava la stessa tecnica per mantenere giovane e seducente la sua pelle.
A duemila anni di distanza da queste illustri sovrane del mondo antico, le donne (ma anche gli uomini) di oggi possono usare lo stesso tipo di latte per proteggere e abbellire la loro pelle. Certo… magari non si fa il bagno nel latte d’asina, perché ne servirebbe troppo (e non si dispone delle ‘mandrie di asine’ di Poppea…).
In compenso, si possono utilizzare i prodotti cosmetici a Km zero di una interessante realtà della Valle Seriana, l’azienda agricola ‘Cobla la Stalletta Pucci’, di Vall’Alta, frazione di Albino.
Ed è proprio qui, all’imbocco della Valle del Lujo, che abbiamo incontrato la giovanissima titolare, Marta Pucci e suo padre Mario, che gestiscono l’attività insieme a mamma Anna.
La Stalletta è un piccolo ‘paradiso in terra’ immerso nel verde, nel silenzio e nella tranquillità. Al massimo, si sente (ovviamente) ogni tanto qualche asino che raglia.
Mario, quando è nata questa passione per gli asini? “È dal 1990 che io faccio il veterinario in valle. Questo è il posto in cui tenevo i miei cavalli. Poi, quando Marta era piccola, è risultata intollerante al latte bovino, quindi mi sono detto: ‘se le asine hanno un latte più idoneo per lei, ne comprerò alcune’. È così che è nato il nostro allevamento”.
“È quindi stata colpa mia…”, ride Marta. In realtà è stata non una colpa, ma merito suo se è nata questa azienda agricola dove gli asini vengono trattati benissimo e dove si producono cosmetici di prim’ordine.
“Ci sono voluti un po’ di anni per centrare gli obiettivi – continua Mario – ma quando sono stati centrati, quando Marta è uscita dalla sua intolleranza, qui c’era pieno di asine; ho quindi continuato ad allevarle ed è poi nata questa linea cosmetica. Tra l’altro, adesso è Marta, dopo aver compiuto i 18 anni, che va avanti con l’azienda. È infatti lei la titolare, anche se io continuo ovviamente ad essere presente, specialmente nel laboratorio. Lo faccio per aiutarla ma anche perché mi piace. Quando sto qui io mi sento benissimo”…
SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 20 MAGGIO