ALBINO – Vedovati, titolare del Bar Garibaldi, il più antico di Via Mazzini e la chiusura forzata: “Una mazzata per noi baristi”

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Ogni mattina prima di andare al lavoro, il barista sotto casa ci accoglieva con un bel sorriso e la solita cortesia, ci preparava un buon caffè espresso quattro chiacchiere, qualche un sano ed innocente pettegolezzo, una veloce lettura del giornale e iniziava così la nostra giornata. È questa una delle abitudini che ci manca di più dopo che è iniziato il lockdown.

Ad Albino ci sono diversi bar che dopo il decreto di chiusura dell’8 marzo hanno chiuso l’attività secondo le disposizioni governative. Gli unici bar che sono rimasti aperti sono quelli che hanno   giornali e tabacchi ma possono vendere solo questi due articoli, senza effettuare il servizio bar.

Alcune attività il 4 maggio, in base ai decreti governativi, hanno potuto riaprire, mentre per altre attività tra cui bar e parrucchieri, se non ci saranno cambiamenti, l’apertura è prevista per il primo giugno.

L’impressione che si ha qui ad Albino è quella che la cura, possa fare più male della malattia, perché oltre all’emergenza sanitaria c’è subito dopo quella economicaSUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 8 MAGGIO

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