Anche per Iseo niente da fare. La Regione conferma definitivamente la sospensione del punto nascite, se ne parlava da mesi, qualcuno sosteneva fosse una chiusura temporanea e invece si chiude. Per non riaprire. Un po’ come era successo a Lovere anni fa, a Piario poco tempo fa e recentemente all’ospedale di Alzano. E anche qui la Regione correi ai ripari e ‘arruola’ le ostetriche di ‘Terre Alte’, che in questa zona non si chiameranno più così ma l’intenzione è di andare in questa direzione. Legambiente alza la voce chiedendo una mobilitazione di tutti i Comuni del lago. La Regione ha messo nero su bianco che ‘non sussistono i criteri previsti per mantenere in attività punti nascita con volumi di attività inferiori ai 500 parti annui e in condizioni orogeografiche difficili come recita l’art. 1 del DM 11/11/2015’. “Dopo le proteste delle popolazioni locali e del comitato iseano che ha raccolto ben 7mila firme .- scrive Legambiente – e nonostante due mozioni approvate dal Consiglio regionale a favore del rilancio della struttura ospedaliera territoriale di Iseo e della riapertura del punto nascite, l’Assessorato regionale al Welfare, sulla base di un parere del Comitato percorso nascite regionale, ha ribadito che non sussistono i criteri previsti per mantenere in attività il punto nascite d’Iseo. Per questo, Legambiente rilancia l’appello ai sindaci…che avevano approvato una mozione a favore della riapertura del punto nascite di Iseo, affinché riprendano la mobilitazione in difesa dell’ospedale. La sanità pubblica deve entrare nei dossier dei Comuni anziché pensare solo a nuove edificazioni e grandi manifestazioni turistiche. SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 18 GIUGNO