ALTO SEBINO – Marika: “Io e il tumore. A 23 anni mi hanno tolto 2/3 di polmone, poi le metastasi e ora cure sperimentali. La felicità è fine a se stessa, cerco la serenità”

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Marika Martinelli è rientrata da poco a casa. Mattina di metà settembre. Il sole oggi è andato a farsi un giro da un’altra parte, il vento ne approfitta per soffiare aria fresca e Marika per raccontarsi. 44 anni di Piancamuno, bassa Val Camonica, a un tiro di schioppo da Costa Volpino: “Tutto comincia nel 2003  – comincia Marika – era maggio, e da marzo soffrivo di una polmonite con pleure, non passava mai, così a maggio dopo tre raggi al torace e dopo varie cure visto che la macchia era ancora presente, mi hanno fatto analisi più approfondite, tac e broncoscopia. Ero con mia madre”. Marika si ferma un attimo e poi riprende: “Il pneumologo senza troppi giri di parole mi guarda e mi dice ‘sei qui da sola?’, ‘no, con mia mamma’, ‘vuole che entri?’ ‘certo’, entriamo nel suo ufficio, prende la sedia, la gira, si siede a cavalcioni, mi guarda e mi dice ‘qui c’è un tumore’, scoppio a piangere, e ora? Lui prosegue senza scomporsi ‘interveniamo e togliamo due terzi di polmone’. Esco e sento il mondo che mi crolla addosso”. Marika all’epoca lavorava in uno studio dentistico: “Prima in un supermercato del paese, avevo cominciato presto, ma il lavoro ormai era l’ultimo dei pensieri, avevo 23 anni e un tumore al polmone”. Marika il consulto l’aveva fatto con il pneumologo di Esine: “Ma io ho scelto di andare in ospedale a Brescia, il pneumologo di Esine voleva mandarmi a Sondrio ma io ho scelto Brescia. Il 5 giugno del 2003 era il compleanno di mio padre, faccio la visita, il medico cerca di usare tutto il tatto del mondo, ma io gli dico che so già cosa ho, che a Esine mi hanno detto tutto, che mi avevano già spiaccicato in faccia tutta la storia, quindi era libero di spiegarmi tutto. Il 22 compio gli anni, 24 anni e il 25 vengo operata al Civile di Brescia, mi tolgono due terzi di polmone. Non ero mai stata in sala operatoria, avevo paura, certo che avevo paura, ma l’intervento è andato bene, durato parecchie ore, dopo qualche giorno mi dimettono, avevo drenaggi e tubi, ma sembrava tutto apposto”. Marika torna a casa: “Dopo i controlli i medici decidono per la radioterapia, 26 o 27 sedute, non ricordo, ma ne aggiungono in seguito altre e diventano 33. A ottobre riprendo il lavoro, cerco di riprendermi una vita normale, volevo la mia vita e amo la vita. Per i successivi 10 anni ho effettuato sempre i controlli”. Marika in qualche modo riparte, la voglia di vita è di quelle che il tumore lo fanno scansare, almeno per un po’.

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