Bruno Covelli l’agricoltura ce l’ha nel sangue, oltre che naturalmente averla in casa, lui che ha avuto una delle più floride aziende dell’Altopiano, songavazzese doc, già assessore in Comunità Montana, ora ha 80 anni, ma la passione per l’agricoltura rimane, eccome se rimane, che le passioni non hanno data di scadenza, te le porti dentro per sempre. E così Bruno ha preso carta, penna e la sua calcolatrice che tiene nel cuore e ha fatto due conti e ha scritto a penna su fogli di protocollo la sua accurata ricerca ‘Anni 1950, come viveva una famiglia solo di agricoltura (autoconsumo) a Songavazzo e dintorni’, che per dintorni si intende tutto l’Altopiano. Bruno spiega e snocciola numeri, insomma, era davvero un bel traffico. “Per una famiglia di 8 persone che viveva esclusivamente di agricoltura in montagna – racconta Bruno – servivano come numero minimo 10 bovini, di cui 5 in lattazione, 2 in asciutta e 3 giovani per la rimonta. Più un maiale per i salumi, una pecora per avere la lana, oltre a questi parecchie galline e qualche coniglio”. Ci siamo? “No, serviva anche un cavallo per il trasporto dei prodotti della terra e del legname nei boschi”….
SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 11 GENNAIO