ALTOPIANO I CINQUE SINDACI DELL’ALTOPIANO e il progetto Fusione: ecco tutti i vantaggi del progetto. “Conteremo meno? No, perché 5 nani non fanno 1 gigante”

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Non lo sa quasi nessuno ma in Trentino Alto Adige c’è la corsa alle fusioni tra i Comuni, a raffica. Ma ancora più eclatante la notizia che lo stessa stia avvenendo in Canton Ticino, nella Svizzera modello di virtù per il federalismo imperante, caro alla Lega. Intorno a Lugano si sono fusi qualcosa come 17 Comuni. Ma è il Trentino Sud Tirolo a incuriosire: se si fondono a raffica i Comuni della regione più favorita (economicamente) d’Italia, forse abbiamo sottovalutato da noi i vantaggi di questa soluzione dei problemi istituzionali (ed economici).

Anche lassù ci sono i campanili e i conseguenti campanilismi. E che siano gelosi della loro identità è scontato, chi scrive lo ha sperimentato di persona, se entri in una “stube” della Val Sorentino fallo in punta di piedi.

La premessa sembra gratuita. I cinque Sindaci dei cinque Comuni che hanno avviato l’iter della fusione, arrivato a un punto di non ritorno (a livello amministrativo: sarà il referendum finale a decidere) sono qui riuniti nella sala Giunta del municipio di Rovetta: Stefano Savoldelli (Rovetta), Cinzia Locatelli (Cerete), Matteo Oprandi (Fino del Monte), Angela Schiavi (Onore), Giuliano Covelli (Songavazzo) con il supporto di due componenti l’apposita Commissione intercomunale composta da Fiorenzo Savoldelli, Ilaria Balduzzi, Giulio Scandella, Mattia Danesi e Giulia Bellini….

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