ALZANO – Bepi Gregis racconta il primo secolo degli Alpini di Alzano: “Siamo il gruppo più numeroso della bergamasca… Quei 27 bambini sotto le macerie….A fine anno mi ritiro…”

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«Noi facciamo le cose e basta. Preferiamo che siano gli altri a dire per fortuna cerano gli alpini! Bravi gli alpini!” Non ci teniamo a farci vedere, questo è il nostro stile. E credo che questo sia il motivo del nostro successo che dura negli anni». Giuseppe Gregis, capogruppo degli alpini di Alzano Lombardo rivendica con orgoglio la cifra distintiva delle penne nere. «Il territorio ci ha sempre aiutato e sostenuto. Noi siamo il braccio che interviene direttamente, ma è tutta la popolazione che ci segue. Significa che intravedono in noi gente che fa. Certo un poallegrotti con il moto andante, ma quando mettiamo giù la testa facciamo».

Il gruppo alpini di Alzano Lombardo quest’anno compie cent’anni. Giuseppe, per tutti Bepi, ne è il leader da 32 anni. «Lidea di fare il capogruppo nel 1991 è nata quasi come unavventura e poi è andata avanti. È andata bene perché mi hanno sempre votato e sopportato anche se anche io non sono sempre al top». Da buon ex commerciale di grandi multinazionali, Bepi è loquace, incisivo e fluido nel suo parlare, accompagnato dal gesticolare coordinato delle mani robuste e possenti. La pelle del viso liscia, il copro energico e compatto mascherano l’età effettiva del capogruppo alzanese che al termine dei festeggiamenti per il centenario lascerà l’incarico, dopo aver guidato gli alpini del suo paese per un terzo della loro storia: «A fine anno mi ritiro. A quasi ottantanni è giusto così. Già tre anni fa ho dato le dimissioni, ma sono stato confermato per il centenario. Ho troppe cose da seguire. Sono anche presidente della casa di riposo. Devo tirare un poi remi in barca».

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