Tra le 2 mila e le 4 mila vittime. Numeri impressionanti quelli che vengono snocciolati dal professor Andrea Crisanti, vittime che si sarebbero potute evitare se fosse stata applicata subito la zona rossa. Una stima, basata sul metodo relativo alla ipotetica progressione del virus da Stefano Merler, consulente del Comitato tecnico scientifico. Nel documento ci sarebbe un’attenta analisi di ogni vittima evitabile, giorno per giorno, da quando si ebbe conferma dei primi casi di diffusione del coronavirus nel nostro Paese. E quando è stato scoperto il famoso paziente Uno all’ospedale di Codogno nel febbraio 2020 all’ospedale di Alzano ci sarebbero già stati un centinaio di contagiati dal Covid. Crisanti ha depositato la sua consulenza ai pm di Bergamo. Crisanti ha spiegato che “dal punto di vista umano è stato molto impegnativo redigere la consulenza dovendo affrontare vicende personali molto dolorose”. Crisanti alla domanda se la pandemia possa essere retrodatata rispetto al 21 febbraio del 2020 ha risposto: “questo lo posso dire perché è già stato detto dalla Procura: quando si verificò il primo caso all’ospedale di Alzano c’arano già circa cento contagiati”.