L’Adunata nazionale degli Alpini che si è tenuta a Rimini domenica 8 maggio verrà (purtroppo) ricordata per le polemiche sulle non poche segnalazioni di molestie (con tanto di denuncia) che alcune donne hanno subìto da parte di alcune Penne Nere. E, come spesso capita, si è levato un gran polverone e ci si è divisi tra chi vuole addirittura sospendere le adunate alpine e chi, al contrario, difende a spada tratta gli alpini ignorando le accuse di molestie. Un po’ come quando si parla di preti pedofili: c’è chi condanna tutto il clero facendo di tutta l’erba un fascio e chi, invece, difende il prete accusato indipendentemente da ciò che ha fatto, assolvendolo per il solo fatto di essere un ‘uomo di Dio’.
Uno strascico polemico c’è stato anche ad Alzano Lombardo ed ha coinvolto l’assessore esterno alla Cultura e all’Istruzione, lo storico Marco Cimmino. Cosa ha fatto di male per meritarsi la richiesta di dimissioni? Cimmino, che è un alpino, ha scritto un intervento sulla questione delle molestie e delle relative accuse alle Penne Nere sul sito d’informazione BergamoNews. È stato un lungo e appassionato intervento in difesa del corpo degli alpini, nel quale ha anche affermato: “Se un alpino, un bersagliere, un addetto alle pubbliche affissioni o un arcivescovo si dedicassero a molestare una donna, meriterebbero sanzioni e pubblica esecrazione, senza sconti, nessuno escluso (…) Vi confesso che l’idea che degli alpini o dei sedicenti tali, magari belli bevuti, possano produrre un cat calling di bassa lega non mi trova del tutto scettico: sono un alpino e conosco i miei polli, che, qualche volta, credono di essere dei galli. Tra questo e un’autentica molestia ce ne corre”. ..
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