ALZANO LOMBARDO – Le sacrestie e la fondazione morta prima di nascere, un’occasione mancata?

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Guardi, da quassù si vede dove si è svolta una parte importante della mia vita: l’asilo, la scuola e la basilica di San Martino, tutto in poche centinaia di metri. Mio padre ha fatto per 43 il sagrista in basilica e, praticamente, fino a 12 anni io ho vissuto nelle nostre magnifiche sacrestie, erano una sorta di seconda casa. E’ per questo e per l’amore che nutro per la mia città che tengo tanto alla loro valorizzazione… ed è per questo che sono arrabbiato”.

Dal suo studio al decimo piano del grattacielo di Alzano, Angelo Pellicioli volge lo sguardo verso l’amata basilica. Cosa l’ha fatta arrabbiare? “Le mostro la corrispondenza di quest’ultimo mese tra me e il sindaco Camillo Bertocchi, che ha respinto una mia proposta che avrebbe dato lustro alla nostra città. Così facendo, si è persa una incredibile opportunità”.

Al centro di tutto c’è un progetto per la valorizzazione e la pubblicizzazione dell’immenso patrimonio artistico custodito nella basilica, nelle sacrestie (che sono meravigliose e, come sottolineava il precedente parroco di Alzano Maggiore don Alberto Facchinetti, tali da fare invidia anche al Vaticano) e nel museo di arte sacra.

Qualche tempo fa – spiega Pellicioli – il parroco don Filippo Tomaselli mi ha detto che questo nostro patrimonio artistico e di fede è poco conosciuto e, di conseguenza, non sono molte le persone che vengono ad ammirarlo. Andrebbe quindi pubblicizzato. E così, gli ho avanzato l’idea di creare una fondazione destinata alla valorizzazione di questo patrimonio della chiesa alzanese. Don Filippo si è mostrato interessato e felice. Ho quindi contattato alcune persone che si sono dette interessate, tanto da garantire alla fondazione ben 50.000 euro, con la possibilità di raddoppiare questo importo….

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