Ci sono voluti più di nove mesi per far scoppiare il bubbone di quella che era stata definita la “variante ad personam” del sindaco di Alzano Lombardo Annalisa Nowak, iscritta nel registro degli indagati insieme agli assessori Manuel Bonzi (che è anche vicesindaco), Maurizio Panseri, Simonetta Fiaccadori e Marco Lameri, il funzionario tecnico dell’area urbanistica Elisabetta Nani ed i consiglieri comunali di maggioranza Vladir Alberti, Paola Cortesi, Roberta Ferraris, Marinella Valoti, Mario Zanchi, Francesco Ludrini, Matteo Marchi e Cinzia Nessi. In pratica, tutti coloro che avevano dato il via libera alla contestatissima variante al PGT approvata in Consiglio Comunale lo scorso 15 dicembre.
Di cosa si trattava? E perché ben 14 persone sono indagate con l’ipotesi di reato di abuso d’ufficio?
Si tratta della decisione dell’Amministrazione Nowak di modificare il tracciato della pista ciclopedonale che andrà a collegare la valle del torrente Luio con Brumano. Tale pista avrebbe dovuto attraversare per 20 metri un terreno che (e qui sta il punto) è di proprietà della famiglia Nowak. La variante consentiva di “salvare” tale proprietà circumnavigandola e allungando perciò di alcune centinaia di metri il tracciato.
Tutto ciò aveva scatenato le proteste della minoranza di “X Alzano”.
Su Araberara del 19 dicembre 2014 avevamo pubblicato… SU ARABERARA IN EDICOLA A PAG. 53