ALZANO – Quei cari “nipoti” (volontari) degli ospiti della Casa di Riposo “Martino Zanchi”

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Posso dire che, pur persistendo la situazione sanitaria generale di ‘anormalità’, la nostra RSA ora funziona normalmente, ovviamente rispettando tutte le prescrizioni imposte dalla pandemia”.

Così Maria Giulia Madaschi,  da vent’anni  direttrice della RSA alzanese “Martino Zanchi”, nella quale, finita a maggio l’emergenza della prima ondata di Covid-19, tutti i posti sono tornati occupati: “Precisamente sono 94 su 98, perché 4 dobbiamo tenerli sempre liberi e a disposizione. Non abbiamo più registrato contagi  e fortunatamente da noi non c’è stata la ‘fuga’ degli infermieri né dell’altro personale sanitario: i nostri dipendenti sono rimasti tutti al loro posto, tranne qualcuno che è andato in pensione concludendo la sua carriera lavorativa”.

Quanto alla possibilità per i parenti di visitare i loro congiunti ospiti della Casa di Riposo, le visite hanno luogo tutti i giorni, dal lunedì al giovedì: “Vi vengono ammessi due parenti per volta, muniti di autocertificazione, qualcuno in più in casi eccezionali, come quelli che arrivano da località molto lontane, e non sono ammessi bambini di età inferiore ai 12 anni. La sicurezza è assicurata dal fatto che i visitatori non entrano nella struttura, ma in zone dedicate adiacenti la chiesa: stanze vetrate con accesso esterno dove le persone possono vedersi e parlarsi anche senza mascherina. E poi funziona anche il sistema di comunicazione a distanza tramite i tablet e le videochiamate con cui i parenti possono comunicare in diretta coi loro Cari”.

Grandi consensi ha inoltre suscitato l’iniziativa  dei “Nipoti di Babbo Natale” , un evento a carattere nazionale che ha coinvolto anche la RSA di Alzano: “Grazie a questo progetto, i ‘nipoti’ hanno potuto realizzare il sogno dei nostri anziani, quello di un regalo personalizzato in base ai propri desideri. Durante le festività natalizie, infatti, i nostri ospiti hanno ricevuto il regalo che più desideravano tramite persone sconosciute –i  volontari  sostenitori del progetto – collegate con loro tramite una videochiamata: è stata davvero una grande emozione per tutti: dopo mesi di isolamento quasi totale e nonostante  l’anno buio segnato dalla solitudine e spesso, purtroppo, dalla morte, le persone che hanno risposto alla chiamata di un ente di beneficienza per portare solidarietà ed allegria agli anziani delle RSA che vivono lontano dalle loro famiglie o non hanno più famigliari sono state molte: in totale ben 5.800 doni sono stati spediti a 228 case di riposo in tutta Italia, e quest’anno all’iniziativa ha partecipato per la prima volta anche la nostra struttura, tenendo presente che Alzano  è stata una delle zone più colpite della Provincia, quella in cui sono stati registrati i primi casi di Coronavirus”…

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