Il trasferimento a Lovere negli ambulatori e poi via anche da lì.
Anna e la mamma 83enne nella villetta
in centro al paese. 86 cartelle cliniche sequestrate, si comincia con 6 estumulazioni,
5 casi eclatanti e le fiale scomparse di Valium
Sei cadaveri riesumati in questi giorni, molti altri verranno riesumati più avanti, le indagini che proseguono e lei, l’imputata numero uno che aspetta di sapere quello che succederà. Lei è Anna Rinelli, 42 anni, anche se ne dimostra di meno, infermiera. E’ lei l’unica iscritta nel registro degli indagati con un’accusa pesantissima: omicidio preterintenzionale. Ma di Anna finora si è saputo poco o nulla. Alcuni media dicono che dopo essere stata sospesa dall’ospedale di Piario ed essere assegnata a Lovere con altri incarichi, in realtà all’ospedale di Lovere non si è mai vista, notizia che trova riscontro su altri giornali. In realtà non è così. Siamo andati a fare un giro all’ospedale di Lovere. E Anna qui la conoscono e l’hanno vista ed era in servizio sino a poche settimane fa, poi quando il caso è scoppiato su tutti i giornali, lei è sparita, meglio evitare altri clamori. “Anna lavorava qui negli ambulatori da qualche tempo – racconta una dipendente dell’ospedale di Lovere – una ragazza normale, tranquilla, di poche parole ma sempre disponibile. Del caso se ne parlava già da giorni ma lei non ha mai lasciato trasparire nulla di anormale, per niente nervosa, anzi. Affabile con tutti”. Anna assegnata agli ‘ambulatori’, assisteva i medici durante le visite giornaliere. “Non mangiava in mensa, almeno noi non l’abbiamo mai vista – continua la dipendente – alcuni colleghi che l’hanno conosciuta e che conoscono la situazione di Piario non credono a quello che dicono i giornali” . E cosa credono? “Screzi tra colleghi che hanno portato a questo”. Insomma, qui molti non credono a quanto ipotizzato dall’accusa. “Comunque dopo il polverone Anna non si è più vista nemmeno qui a Lovere, non so se sarà in malattia o aspettativa, certo è che a noi non hanno detto nulla e l’intenzione è quella di tenere i toni bassi”.
Anna Rinelli, originaria di Milano, risiede a Piario con la madre in una villetta in centro al paese. Assistita dagli avvocati Veruska Moioli e Michele Cesari, sinora non sarebbe stata sentita dagli inquirenti e non ha chiesto di essere interrogata. Anna, è un’infermiera professionale dal 1992, iscritta all’albo del collegio interprovinciale degli infermieri, assistenti sanitari e vigilatrici d’infanzia di Milano, Lodi e Brianza. Da anni lavorava a Piario, nel reparto di Medicina Generale. Poi lo scandalo delle morti sospette e il trasferimento all’ospedale di Lovere con altre mansioni, anche se lei ha confidato ad alcune persone che il trasferimento lo aveva già chiesto da tempo….
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