Basta fare un giro su internet, oppure parlare con qualche…addetto ai lavori, che per addetto ai lavori qui si intende chi questa malattia la vive ogni giorno o l’ha vissuta. Siti che danno consigli su come non mangiare, un inno vero e proprio…all’anoressia. Si chiamano ‘pro-ana’, e con post del tipo “Domenica: 200 calorie al massimo. Lunedì: digiuno. Martedì: 500 calorie al massimo”. Decaloghi e consigli per restare o diventare anoressici, che ‘ana’ sta per anoressia. In Italia sono tre milioni gli italiani colpiti da disturbi alimentari, anoressia o bulimia. E l’età media si è abbassata paurosamente, un fenomeno che riguarda anche bambine di 10-12 anni. Un fenomeno che si sta ‘nutrendo’ di siti digitali che inneggiano all’anoressia, chat chiuse o gruppi dove i partecipanti si danno consigli a vicenda su come perdere peso senza limiti. E quando ci si accorge dove si è finiti per molti è troppo tardi. Anche perché gli esperti hanno spiegato che se ci si muove entro il primo anno di malattia la probabilità di guarigione arriva al 90 per cento. Insomma, ci si deve muovere subito. Ma è difficile per i genitori e per chi sta vicino a questi ragazzi accorgersi in tempo, perché i problemi alimentari sono spesso sottovalutati. Si pensa a normali problemi di crescita oppure a dimagrimento per essere più belle. Eppure l’anoressia, e in generale i disturbi del comportamento alimentare, sono ormai ‘un’epidemia sociale’….
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