Fabrizio ‘Faber’ Paletti, 20 anni, un microfono, una voce che vibra, una musica che compone da solo senza aver studiato musica. Perché ci sono cose che si imparano per passione. E sono le cose che restano. E che vanno. E che portano dappertutto. Fabry è a casa, pomeriggio afoso di agosto, fra pochi giorni parte per Roma, casting di Amici, dove si gioca le sue carte e il jolly è la sua voce. Come hai cominciato? “Mio padre è sempre stato un grande appassionato di musica e io in casa ne ho sempre ascoltata tantissima. Non ho mai studiato però musica, ma ascoltavo, ascoltavo, ascoltavo. Cantautori e musica rock”. Fabrizio prende il nome proprio da Fabrizio de Andrè: “Mio papà lo ascoltava e lo ascolta sempre. 4 anni ha cominciato con un tutorial a comporre musica al computer, già cantavo sporadicamente, il coretto della scuola, i vari cori, insomma, quando capitava e sapevo di avere una bella voce, così ho cominciato a scrivermi da solo pezzi e musica”. Scrivi e componi: “Sì, testo e musica nascono insieme, faccio i primi 4 o 5 accordi e poi nasce la melodia vocale. Non leggo molto ma la passione per la scrittura l’ho sempre avuta, mi è sempre stato facile scrivere e così non faccio fatica, mi viene naturale mischiare parole e note”. La prima canzone? “Si chiamava ‘Pagine’, non era granchè a pensarci ora, però ci stavo prendendo la mano”.
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