Lungo il fiume Serio, nel buio della sera, è bruciato Zenerù. Domenica 31 gennaio, verso le 18.30, in anticipo rispetto alle edizioni del passato, gli organizzatori hanno dato il via al tradizionale rito. L’arrivo di Zenerù scortato da un ristretto numero di scampanatori, il suono del corno, e i rintocchi del campanaccio della solidarietà e poi infine il fuoco.
Il Covid non ha fermato la tradizione dell’antico rito di cacciata dell’inverno, la Scasada del Zenerù si è svolta però lontano dagli occhi della folla.
I costruttori, come da tradizione, hanno portato il carro del Zenerù sul piazzale del Ponte Rino (Largo A. Volta) nella mattinata del 31 gennaio. Verso sera hanno scortato il carro fuori dal centro storico fino al piazzale vicino al fiume. Sul carro, accanto al fantoccio c’erano anche i bigliettini dei bambini di Ardesio che nei giorni scorsi hanno scritto un desiderio o un augurio per il futuro, da bruciare sul falò del Zenerù.
Presenti solo gli organizzatori, i ragazzi della Pro Loco Ardesio e i costruttori del carro, tra questi una decina di persone con corni e ‘cioche’, che hanno scacciato l’inverno…
SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 5 FEBBRAIO