Atalanta – Matteo Pessina, l’anticalciatore per eccellenza, niente tatuaggi, niente veline, musica classica e l’Università…

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Finale di Coppa Italia. La seconda in tre anni. L’Atalanta non è un chiaro di luna ma una luna piena che splende, illumina le notti dei bergamaschi e ha dato luce a tutti in questo tremendo anno di Covid. Una vittoria nemmeno troppo sofferta contro il Napoli spalanca le porte che portando dritti al 19 maggio. Dove si giocherà la finale del trofeo. In mezzo tante altre gare. Una su tutti gli ottavi di Champions con il Real Madrid, che sembrava un sogno, ma la Dea è abituata a trasformare i sogni in realtà. Col Napoli c’è stato un protagonista assoluto, Matteo Pessina, il calciatore senza tatuaggi, senza veline al seguito, iscritto all’Università, appassionato di Economia e un diploma di Liceo Scientifico. Insomma, l’anticalciatore per eccellenza. Ma non sul campo. In campo le geometrie sono perfette, quasi come quelle che disegna sui quaderni di scuola. Non ha la Playstation ma ama la tecnologia e si rilassa alla Scala di Milano gustandosi “Lo schiaccianoci” “La passione per la danza me l’ha trasmessa mia sorella Carlotta che fa la ballerina” ha raccontato oppure ai fornelli “Adoro cucinare il risotto”. Nel tempo libero niente locali o amici, ma libri, studia Economia all’Università, Luiss di Roma. Niente musica a palla nelle orecchie per prendere energia ma un detto latino che ripete sempre ‘Gutta cavat lapidem’, la goccia scava la roccia. E in campo da ordine, dribbla, se serve picchia, difende, lancia, inventa. Insomma, una perla. E non è certo facile adattarsi al volo al gioco del Gasp, ne sanno qualcosa De Paoli & c, arrivati come lui a inizio stagione e già passati come meteore. Lui che ha imparato da subito a fare il raccordo tra centrocampo e attacco coprendo, facendo assist e reti. Col Napoli ha incantato. Ora lo aspetta la sfida col Real Madrid. E poi magari oltre il nerazzurro, anche l’azzurro con la Nazionale di Mancini, nella quale ha debuttato lo scorso 7 novembre. E pensare che fino a qualche anno fa Pessina sembrava aver perso il treno del successo. Cresciuto nel Monza, nel 2015 si è svincolato dopo il fallimento del club brianzolo ed è stato preso dal Milan, che però non ha mai creduto in lui: prima i prestiti a Lecce, Catania e Como e poi la cessione all’Atalanta nell’affare Conti che sembrava lanciato nell’Olimpo del calcio. Qualche anno dopo Conti fa fatica a trovare un posto da titolare nel Parma mentre Pessina incanta la Dea….

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