Stefano Colantuono esonerato. Gli ultras ai ferri corti (eufemismo) con Prefetto & c. Il Baretto, storico ritrovo fuori dallo Stadio chiuso per le partite interne. La classifica che piange (altro eufemismo).
Giocatori che si sono persi lungo la strada. Un nuovo processo per il calcioscommesse alle porte. Per l’Atalanta tempi più neri che azzurri. Nero pece. Alla faccia delle dichiarazioni di Cigarini e compagni che nel ritiro di Rovetta di quest’estate lanciavano dichiarazioni bellicose: “Mai avuto una squadra così forte” e in effetti sulla carta i nomi potevano anche starci, solo sulla carta però. Intanto i nerazzurri fanno più notizia per quello che rompono (nel senso degli scontri) rispetto a quello che costruiscono (nel senso del gioco). E sulla panchina arriva adesso Edy Reja, classe 1945, nato a Gorizia, ultima panchina da allenatore nella capitale romana, sponda Lazio, il cui simbolo è l’aquila, e qui serve volare alla svelta nelle zone sicurezza della classifica. Senza farsi impallinare.