Ci sono 35 posti accreditati in più nelle RSA della provincia di Bergamo. Secondo i dati dell’Osservatorio della FNP regionale, infatti, nel corso del 2022 i “letti” nelle strutture per anziani del territorio orobico sono cresciuti dai 6434 del 2021 ai 6469 dello scorso dicembre. Nell’ultimo anno, il numero delle RSA monitorate dall’osservatorio è salito di un’unità. Nello stesso periodo, le domande in lista di attesa sono scese da 13.772 a 9.041. La media delle rette è passata da 61 a 64 € per la quota minima, e da 69 a 72 per la media delle rette massime, portando la spesa media di ogni famiglia a superare la quota dei 25mila euro.
“FNP CISL è pienamente consapevole delle condizioni di emergenza che stanno pesando sull’universo delle strutture residenziali orobiche – commenta il segretario generale bergamasco dei pensionati CISL, Giacomo Meloni -. Riteniamo però preoccupante , e continuiamo a considerarlo un errore, che l’aggravio dei costi continui a scaricarsi sugli ospiti e le loro famiglie, già gravate dalla situazione economica , dall’aumento dei tassi di interesse sui mutui, l’aumento dei costi del carburante e del carrello della spesa, da bassi salari e basse pensioni. La riduzione dei costi energetici avvenuta in questo inizio 2023, (ridottisi da 300 € al MWh a 45 € al MWh ) riteniamo sia un motivo sufficiente per adeguare al ribasso l’incremento delle rette, a suo tempo motivato con l’elevato costo di luce e gas”.
“Ribadiamo, e continueremo a farlo sino a risultato acquisito, la proposta di costituzione dell’Osservatorio provinciale sulle RSA – conclude il segretario di FNP -, e suggeriamo alcuni possibili interventi che nel medio periodo potrebbero concorrere a contenere i costi delle rette: favorire processi di aggregazione delle piccole RSA; la razionalizzazione dei costi anche attraverso economie di scala per ridurre i costi di gestione; interventi strutturali volti al risparmio energetico e alla transizione ecologica, sviluppo dell’esperienza delle RSA aperte”.
