Quando un giornale cambia Direttore (al netto di malattie o problemi personali) c’è qualcosa che non va. A L’Eco di un cambio di direzione si parlava da mesi, giornalisti che lo auspicavano da… anni, pur essendo Giorgio Gandola direttore da soli cinque anni, una folata di vento se si pensa al più di mezzo secolo di Mons. Andrea Spada
. A Gandola succede Alberto Ceresoli soluzione “interna” (era da due anni e mezzo già vicedirettore). Esultanza del Cdr (Comitato di Redazione) perché la scelta viene “dal cuore della redazione”. La mormorazione interna mal sopportava un Direttore venuto da fuori. Quindi via lo “straniero”, adesso sì che torneremo a capirci e l’evocato “status quo” come programma da nuovo Direttore suona non come annuncio conservativo di quanto fatto da Gandola, ma come “restaurativo” di equilibri consolidati nel passato. Compresi i silenzi. Come quello del “giallo” in Curia, l’archivista che “la sua vita ha deciso di lasciarcela lì”, come direbbe il poeta. Nemmeno una riga. Un tempo L’Eco per i suicidi dava la notizia con l’occhiello “Insano gesto”. Ma la dava, la notizia. Mercoledì mattino nemmeno una riga sul giornale. Silenzio…
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