BERGAMO – Gori e quella proposta di aprire un supermercato in Città Alta: “Siamo andati in Cittadella per visionare i locali del Comune oggi utilizzati per attività didattiche, lì gli spazi ci sarebbero”

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il caso Bergamo

Un supermercato in Città Alta? Questa domanda sta rimbalzando dai banchi del Consiglio Comunale ai social network, dalla proposta del sindaco Giorgio Gori al ‘no’ deciso di Tentorio, dal ‘sì’ di alcuni cittadini e alle perplessità di altri.

Questo il messaggio che il primo cittadino di Bergamo ha rivolto al popolo social: “Città Alta è per i bergamaschi un luogo speciale ed è quindi comprensibile che anche la più piccola notizia possa suscitare una grande discussione. 
In questo caso quella di un sopralluogo da parte dell’assessore Valesini per verificare la possibilità di insediare in Piazza Cittadella un piccolo supermercato. Apriti cielo: nei commenti dei bene informati è subito diventato “una struttura di grande o media distribuzione”, neanche ci fosse venuto in mente di piazzare l’Auchan di via Carducci nel cuore del Borgo storico, e da lì tutte le considerazioni di repertorio sullo snaturamento di Città Alta, l’invasione dei turisti, ecc ecc. 
Chiariamo bene, allora: quello che stiamo cercando – non da oggi, ma dal giorno in cui ci siamo insediati – è lo spazio per insediare una piccola struttura di vendita, al di sotto dei 250 metri quadrati, quella che la legge classifica come “esercizio di vicinato”. I residenti la chiedono da anni, comprensibilmente: per comprare una confezione di detersivo, un chilo di zucchero e dei piselli surgelati oggi devono andare fino in città bassa. E se sei una persona anziana, e non guidi la macchina, andare e tornare con le borse della spesa non è proprio comodissimo. Fino a qualche anno fa esisteva un piccolo supermercato di fronte al macellaio Fracassetti – lo gestiva la signora Manola – e svolgeva un servizio utilissimo per il quartiere. Poi ha chiuso, e ancora oggi i residenti lo rimpiangono. 
Abbiamo battuto il borgo palmo a palmo, ma non ci sono spazi liberi e adatti. Ecco perché siamo andati in Cittadella, accompagnati dalla Soprintendenza, per visionare alcuni locali di proprietà del Comune oggi utilizzati per attività didattiche dei Musei civici (che in ogni caso ci preoccuperemmo di salvaguardare). Lì gli spazi ci sarebbero. Non abbiamo comunque preso alcuna decisione, sia perché va fatta una valutazione più approfondita, sia perché attendiamo il parere della Soprintendenza. Le esperienze di Venezia, di Siena o di altre città d’arte, a questo riguardo, dimostrano che anche in contesti delicati e di pregio è possibile insediare piccole strutture commerciali con grande cura degli aspetti estetici. Vedremo. Ma si sappia intanto che l’unica ragione che ci guida è quella di offrire un servizio essenziale per i residenti, soprattutto per quelli meno abbienti, con l’obiettivo di sostenerne la permanenza in Città Alta.
Nel frattempo – a proposito del rischio di snaturamento del borgo – verifichiamo l’efficacia del regolamento sulle attività commerciali che abbiamo approvato un anno e mezzo fa. Se possiamo essere certi che al posto della “Taverna Colleoni” – la cui chiusura mi addolora, per la stima e l’amicizia che ho per Angelo Cornaro e la sua famiglia – non si insedierà un fast-food o l’ennesima gelateria, è solo grazie a quel regolamento. Ma non basta alzare argini (il prossimo, il più urgente, va posto alla diffusione esponenziale delle case vacanze): è necessario costruire le condizioni perché sia possibile, anche per famiglie non facoltose, abitare in Città Alta senza troppe difficoltà”.

Tentorio però non ci sta e presenta un’interrogazione urgente: “Condividiamo tutti l’apertura di negozi di alimentari e di generale consumo in Città alta. È una risposta che i cittadini in generale chiedono e che è giustificata a volte anche l’esodo degli stessi verso quartieri dove ci sono negozi di questo tipo. Quello che però mi ha sorpreso e preoccupato è invece la notizia della possibile apertura di questo supermercato, anche se di ridotte dimensioni, in un immobile comunale in piazza Cittadella che avrebbe già individuato in Conad come privato lo svolgimento dell’esercizio commerciale. Trovo che sia un luogo esteticamente e storicamente inadatto e che sottrae spazio al Museo Archeologico a favore di un soggetto privato. Invito a valutare la ricerca di un luogo, sempre in Città Alta, ma meno meno invasivo”.

E la gente cosa ne pensa? “Serve un piccolo supermercato…ma escluderei Piazza Cittadella che è un bellissimo spazio dedicato ai musei” e ancora “ottima idea considerando i meno abbienti e non solo. Se dovrà servire solo a persone di città alta e che dunque si recheranno a piede non vedo dove stia il diniego“.

Non ci resta che attendere, al momento infatti, come specificato dallo stesso sindaco, non c’è alcuna decisione e nessun accordo con un soggetto privato.

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