(p.b.) Il Seminario muore. Per chi ha ricordi del 1960, quando si abbattè il vecchio Ginnasio (con relativo spettacolo della fuga dei tipo che infestavano i dormitori) e iniziarono i lavori del nuovo Seminario che Papa Giovanni XXIII volle fermamente sul Colle, dominato dalla cupola della chiesa di San Giovanni, è la fine di un mondo. In una riunione in Seminario, domenica 18 marzo, l’ennesima, si è discusso sul “che fare” di un Seminario che si sta svuotando, nemmeno troppo lentamente, si sta svuotando e basta.
Nonostante le nuove nomine, dal Rettore don Gustavo Bergamelli, arrivato da Paratico per dare una scossa innovativa a un organo imbalsamato, restato fermo a una concezione formativa di decenni fa, mentre il mondo cambiava, a nuove nomine: la qualità non è certo in discussione ma sulla quantità non si può più prescindere e la quantità è sparita. 3 iscrizioni attualmente per il primo anno di Liceo che comincerà a settembre 2018, 10 studenti che frequentano il secondo anno del Liceo e di Scienze Umane, insieme le due branchie, altrimenti non ci sarebbe il numero per fare una classe con studenti esterni della provincia.
Che senso ha tenere un apparato di 15 sacerdoti con incarichi dirigenziali e spirituali, di 18 preti insegnanti “residenti in Seminario”, di altri 11 preti insegnanti a part time e altri 4 con incarichi complementari? 48 preti impegnati per il Seminario. Lo scorso anno erano complessivamente 152 i “seminaristi”. Ancora molti. Adesso si prospetta il crollo: 3 iscritti alla prima liceo è il segnale della debacle.
E così mentre in altri incontri nei giorni precedenti si era pensato di appoggiarsi già da settembre a licei esterni privati per chi si iscrive in seminario, il Sant’Alessandro su tutti, ora si aggiusta qualcosa in corsa ma la sostanza non cambia. Per chi ora è in seconda dovrebbe essere garantito l’arrivo in quinta, salvo ulteriori defezioni nelle classi, defezioni che si stanno facendo purtroppo sempre più probabili….
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