BERGAMO – LA STORIA – Giuliana e Mario, pensionati, creano una “Casa” per accogliere ragazzi affetti dalla sindrome Prader-Willi “Volevamo offrire ad altri le opportunità date a nostra figlia Michela. 8 ragazzi vivono qui con noi e tanti altri vengono solo di giorno. Con noi tanti volontari”

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Giuliana e Mario. Marito e moglie. Due cuori grandi che battono all’unisono. Cuori che pulsano di un amore straripante. Che non riesce a stare chiuso in sé stesso ma si espande con una forza travolgente. Perché la misura dell’amore è amare senza misura. E loro lo fanno davvero.

Giuliana Villa e Mario Gibellini vengono da Treviolo. Nel 1980 succede qualcosa che cambia la loro vita. Nasce la loro prima figlia, Michela. L’attesa e la speranza, poi la gioia trepidante di ogni genitore. Ma qualcosa non va per il verso giusto. Dopo mesi di incertezza, a Michela viene diagnosticata la sindrome di Prader-Willi, una rara malattia genetica che colpisce l’appetito e la crescita. La malattia di Michela poteva restare solo una disgrazia per cui piangersi adesso e invece è diventata l’occasione per far nascere qualcosa di straordinario.

Giuliana e Mario affrontano l’avventura della crescita di Michela e poi espandono il loro amore anche per tanti altri ragazzi malati.

Michela è nata l’8 febbraio 1980 – inizia a raccontare mamma Giuliana -. Che ci fosse qualcuno che non andava l’abbiamo capito subito ma non abbiamo immediatamente saputo di cosa si trattava, per due anni siamo rimasti nell’incertezza. La prima diagnosi è stata di paralisi cerebrale, poi sempre il medico che l’ha seguita in terapia intensiva, notando i movimenti durante il bagnetto, ha cambiato diagnosi: Michela nell’acqua si muoveva, quindi non poteva trattarsi di paralisi…

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